Covid, da oggi più di mezza Italia in zona rossa. Locatelli: “Terapie intensive piene come un anno fa”
Sono 3700 i posti letto occupati mentre le regioni "blindate" sono oltre la metà
Con la giornata di oggi 29 marzo più di mezza Italia è in zona rossa. Calabria, Toscana e Valle d’Aosta si aggiungono alle 8 regioni e alla provincia di Trento già “rosse”. Ogni 24 ore si registrano 20mila nuovi contagi e 300 vittime. Le terapie intensive sono occupate da quasi 3.700 malati. Vertice fra Draghi e le Regioni per il nuovo decreto mentre sono attese centinaia di migliaia di dosi di vaccini.
Summit per una svolta
Lavorare “tutti insieme” per imprimere il cambio di passo alla campagna di vaccinazione in Italia. E raggiungere le 500mila somministrazioni al giorno, visto che nella prossima settimana arriveranno quasi 3 milioni di dosi. Con questo proposito il governo e il premier Mario Draghi incontreranno le Regioni superare divisioni e incomprensioni, dopo la strigliata del presidente del Consiglio ai territori per i ritardi e le differenze nelle somministrazioni, “difficili da accettare”.
Un decreto per il dopo Pasqua
Un vertice che arriva con l’esecutivo impegnato a mettere a punto il decreto legge in vista delle misure che saranno in vigore dopo Pasqua. Un provvedimento che dovrebbe essere pronto a metà settimana e potrebbe prevedere una sorta di verifica a metà aprile per valutare la possibilità di riaprire, se la situazione epidemiologica lo consentirà, alcune attività prima di maggio, a partire da bar e ristoranti a pranzo. L’obiettivo è anche quello di realizzare in tempi brevissimi hub e punti vaccinali nelle città. Ma anche postazioni mobili per raggiungere in maniera capillare i paesi e le zone più isolate.
In arrivo milioni di dosi
Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo in Italia di oltre un milione di dosi di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e 1,3 milioni di Astrazeneca. Per un totale di circa 3 milioni. I territori avranno dunque quei vaccini che chiedono da settimane per poter far decollare la campagna vaccinale. Ma proprio per questo non si può sbagliare e dunque, è il messaggio del governo, lo Stato è pronto ad intervenire con militari e volontari in caso di difficoltà.
L’allarme di Franco Locatelli
I dati mostrano “una flessione dell’indice di contagio Rt, sceso da 1,16 a 1,08. Ma abbiamo sempre un forte carico, al 39%, sulle terapie intensive“. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, che è diventato anche coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) che affianca il governo. “Siamo sui 3.700 ricoveri nelle terapie intensive – ha aggiunto – quasi al livello del picco della prima ondata che fu di 4.063 nei primi giorni di aprile. Non possiamo pensare di deflettere dal mantenere le misure attuali”.