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Covid: Pasqua blindata, aumentano i controlli. Colori delle regioni: oggi la nuova ordinanza

Dal 3 al 5 aprile tutta Italia in zona rossa ma dal 7 riaprono le scuole

Da domani sabato 3 aprile tutte le regioni italiane torneranno in zona rossa per tre giorni. Compresa cioè la domenica di Pasqua (4 aprile) e il lunedì di pasquetta. Si tratta del mini lockdown per le festività. Il Viminale ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli sulle strade. Entro oggi 2 aprile la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, fisserà i colori delle regioni per dopo le feste.

Decine di migliaia di agenti

Le forze dell’ordine, che saranno in campo con 70 mila unità, dovranno presidiare le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti. Ovvero parchi, litorali, arterie stradali e autostradali, stazioni, porti e aeroporti. Un monitoraggio rigoroso ma equilibrato, come l’ha definito il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Obiettivo: verificare il rispetto delle norme anti-covid che da sabato a lunedì vietano gli spostamenti anche nel proprio comune. Se non per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone, con minori di 14 anni conviventi.

Campania, Veneto e Bolzano

Cresce intanto l’attesa per il consueto monitoraggio del venerdì. Oggi i nuovi dati del ministero della Salute su curva pandemica e Rt stabiliranno i nuovi colori delle regioni. Le quali comunque non potranno più tornare in giallo almeno fino a maggio. Lo prevede il decreto che entrerà in vigore il 7 aprile. Chi è a un passo dalla “promozione” dal rosso all’arancione è la Campania, mentre il Veneto, che ha sospeso le vaccinazioni per mancanza di dosi, ci spera. La provincia di Bolzano, invece, torna rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Così raggiunge Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania e provincia di Trento.

Basilicata, Liguria e Piemonte

Si va invece verso la riconferma dei colori per tutte le altre regioni, anche se la Basilicata, alle prese con diversi focolai e un Rt che di nuovo in crescita, rischia di finire in rosso. Si aggrava la pandemia in Liguria, con il presidente Giovanni Toti che ha disposto la zona rossa nel Ponente ligure, nelle province di Savona e di Imperia. Scatterà dal 3 aprile fino a domenica 11 aprile compresa. Il Piemonte, che per la prima volta dopo cinque settimane registra un lieve calo dei contagi, non solo chiude i supermercati a Pasqua e Pasquetta ma impone anche il divieto di raggiungere le seconde case per i proprietari che vivono in un’altra regione. “Siamo in una fase importante di lotta all’epidemia – ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Ma chi racconta che stiamo come un anno fa dice una cosa clamorosamente non vera”.

Scuola, in classe oltre 5 milioni di ragazzi

Sul fronte scuola, invece, dal 7 aprile prenderà il via il “nuovo corso” voluto dal governo Draghi. Vietate le ordinanze regionali e ritorno alle lezioni in presenza fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione, con le superiori in classe al 50%. Torneranno sui banchi 5,3 milioni di studenti, su poco più degli 8 milioni in totale. Contrario alle riaperture il direttore di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, secondo il quale “è profondamente sbagliato” mandare a scuola bambini non vaccinati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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