Primo piano

Pasqua in zona rossa: l’Italia si ferma. Vaccini Covid, le Regioni: “Poche dosi, si rischia lo stop”

Fino a Pasquetta mini lockdown come a Natale poi le nuove regole

Controlli in strada della polizia, posti di blocco e pattugliamenti con l’obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze nelle giornate di Pasqua e Pasquetta. Come già avvenuto lo scorso anno, e anche a Natale, l’Italia trascorre la festività di Pasqua 2021 in una sorta di mini lockdown. E dalle regioni arriva un appello che è anche un grido di allarme: “Le dosi dei vaccini a nostra disposizione non bastano”. C’è il rischio di un nuovo stop della già complessa campagna vaccinale.

Cosa si può fare e cosa no

Spiagge deserte, città con traffico a zero e nessuno a passeggio. Per il secondo anno la Pasqua è senza viaggi e riunioni di famiglia, con l’Italia rossa per frenare la pandemia. Regole ancora più severe in alcuni territori e controlli a tappeto nelle città e sui lungomari con tolleranza zero. Due giorni di chiusura totale e da martedì l’Italia torna a dividersi per fasce arancione e rossa. Oggi e domani sarà consentito uscire di casa soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza. In campo 70 mila agenti I controlli rafforzati per città e autostrade. Capitolo vaccini, l’allarme delle Regioni: “Poche dosi, si rischia lo stop”.

Maggio, il mese decisivo per la ripartenza

Ma c’è anche chi in queste ore ha deciso di infrangere le regole con partite di calcetto, palestre aperte, feste di compleanno al bar, rave e persino pic-nic di protesta. E aldilà di multe o provocazioni, sul fronte politico invece si guarda già alle prossime settimane. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in particolare, si dice “convinto che gli impegni che sono stati assunti saranno rispettati e che dal 12 o 13 aprile inizierà questa grande operazione e riusciremo a dire basta a queste troppo limitazioni che stiamo subendo”. E il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, sembra rassicurare: “A maggio molte regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca. Dalla metà di aprile dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri, e dalla metà di maggio – con l’aumento delle somministrazioni del vaccino – potremmo vedere ciò che ha visto in questi giorni la Gran Bretagna, ovvero un numero di morti vicino a zero”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio