Terminato il fine settimana di Pasqua in lockdown, gli italiani tornano a dividersi fra chi vive in regioni “rosse” e chi in quelle “arancioni”. Sono in tutto 9 le prime e 11 le seconde. Tre i “promossi”: Trentino, Veneto e Marche, che passano in arancione. Da domani 7 aprile rientreranno a scuola per seguire le lezioni in presenza circa 5,6 milioni di alunni: quasi il 66%, ovvero due su tre. E adesso l’80% del personale scolastico ha ricevuto una prima dose di vaccino anti Covid.
Trentino, Veneto e Marche vanno ad aggiungersi da oggi alle altre 8 regioni che già erano in arancione. In tutti questi territori il calo dei contagi consente di riaprire anche ad alcune attività considerate “non essenziali”. In particolare, riapriranno le saracinesche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Dovranno sottostare alle restrizioni da area arancione 4 italiani su 10, cioè quasi 25 milioni di persone.
Rimangono in rosso invece Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Lombardia. Quest’ultima Regione però, in seguito a un miglioramento dei numeri, dal 12 aprile potrebbe attenuare le restrizioni.
Restano confermate fino a fine mese le nuove norme sanitarie per chi va all’estero. Coloro che rientrano in Italia dovranno osservare una quarantena di almeno 5 giorni, accompagnata da doppio tampone, prima e dopo.
“Oltre l’80% del personale scolastico è stato vaccinato”. Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi (Anp), Antonello Giannelli, durante un’intervista a SkyTg24. Dal 7 aprile rientreranno a scuola per seguire le lezioni in presenza circa 5,6 milioni di alunni, compresi i bambini e ragazzi fino alla prima media nelle zone rosse. Si tratta di quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: due su tre.
Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal Decreto legge 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini. I dati li fornisce Tuttoscuola.
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