Covid, Figliuolo: “500mila vaccini al giorno entro fine mese”

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Nel giorno in cui il premier Mario Draghi incontra le Regioni per esaminare nel dettaglio il Recovery plan da presentare a Bruxelles, il commissario all’emergenza Covid fa un importante annuncio. “Il piano vaccinale non cambia – spiega il generale Francesco paolo Figliuolo -. A fine mese dobbiamo arrivare a 500mila dosi giornaliere.”

Vaccinazioni a ritmo serrato

“Da oggi (8 aprile, ndr.) – ha continuato il commissario – l’inoculazione del vaccino AstraZeneca è aperta alla platea dei 60-79 anni. Gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, riceveranno anche la seconda”. Figliuolo ha rilasciato queste dichiarazioni a Piediripa di Macerata parlando degli ultimi sviluppi sulla somministrazione del vaccino anglo-svedese AstraZeneca.

La discussione su AstraZeneca

Come è noto, ieri 7 aprile l’agenzia europea dei medicinali ha dichiarato che, malgrado AstraZeneca sia sicuro, non si possono escludere del tutto collegamenti fra le vaccinazioni e i rarissimi casi di trombosi che si sono verificati in alcuni Paesi. Non ha però ritenuto di raccomandare l’uso di AstraZeneca solo per alcune fasce di età. Cosa che invece l’Italia ha stabilito, tramite un provvedimento del ministero della Salute. Ovvero da ora in poi si raccomanda l’inoculazione del vaccino del gruppo anglo-svedese soltanto a coloro che hanno già compiuto i 60 anni. 

Nuove massicce dosi in arrivo

“L’Ema – ha sottolineato il generale Figliuolo – ha detto che AstraZeneca è un vaccino sicuro e spero che la vicenda si concluda così”. “Tra questo trimestre e il prossimo arriveranno 30 milioni di dosi AstraZeneca, che potremo destinare, quindi, anche alla platea degli over 60 fino ai 79 anni”. Si tratta di 13,2 milioni di persone, ha ricordato Figliuolo, che ha precisato: “Di questi, 2 milioni e 270mila ha già ricevuto la prima dose”.

“Col vaccino ne usciamo”

“Se se ci vacciniamo ne usciamo. Appena completeremo gli over 80 e i fragili apriremo la vaccinazione alle classi produttive”, ha spronato Figliuolo. “I nostri territori hanno sofferto, questo è un territorio del made in Italy e dobbiamo riportare il made in Italy nel mondo, dobbiamo riaprirci“, ha aggiunto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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