Un venerdì particolarmente importante quello di oggi 9 aprile. In base al consueto monitoraggio settimanale dei dati sul Covid potrebbero diminuire le misure restrittive in Italia. Da lunedì 12, cioè, il Paese dovrebbe essere meno “rosso”. Sono 5, come minimo, le Regioni che sperano di passare in arancione. Tre quelle che hanno la maggiore probabilità di restare nella fascia di rischio più alta. Sul fronte vaccini la lotta continua: il premier Mario Draghi tratta con la casa farmaceutica Moderna per ottenere all’Italia nuovi quantitativi extra di dosi. 

Due terzi del territorio “liberati”

Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana. L’ultimo monitoraggio settimanale che sarà reso noto oggi 9 aprile dovrebbe garantire misure meno rigide per due terzi del territorio. A restare rosse sarebbero quasi sicuramente Calabria, Campania, Puglia e Valle d’Aosta, a cui rischia di aggiungersi la Sardegna.

Aumentare la disponibilità del siero

Il premier Draghi, intanto, starebbe trattando con Moderna per avere dosi extra di vaccino. Il capo del governo ha avuto “interlocuzioni telefoniche con i dirigenti delle case farmaceutiche produttrici” del vaccino Moderna. Obiettivo: sondare “la possibilità di una fornitura aggiuntiva per il nostro Paese con la casa farmaceutiche statunitense”. Lo scrive Repubblica. “L’iniziativa di Draghi – spiega il quotidiano – si muove fuori dal solco della contrattazione collettiva”. “La trattativa con Moderna viene mantenuta nel riserbo più totale, ma, stando a quanto risulta a Repubblica, l’azienda americana sta valutando di accettare la proposta italiana”.

Chi vaccinerà di più riaprirà prima

La ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha ribadito che “le zone in cui la popolazione sarà vaccinata prima potranno ripartire prima”. “Con il generale Figliuolo sapremo riprogrammare la campagna vaccinale nel tempo più breve possibile – ha sottolineato la ministra -. Alla gente dobbiamo dire che abbiamo usato finora la massima precauzione, ma che bisogna vaccinarsi”.

Francia, il caso AstraZeneca

Gelmini ha parlato in riferimento al caso AstraZeneca che tiene banco anche in Francia. Oltralpe le persone con meno di 55 anni che hanno già ricevuto una prima dose di AstraZeneca riceveranno la seconda di un altro vaccino anti-Covid. È la nuova regola stabilita da Parigi. Per il ministro della Sanità, Olivier Véran, “è del tutto logico”. L’annuncio ufficiale arriverà tuttavia dall’Istituto superiore di Sanità (Has). L’Has aveva sospeso il vaccino AstraZeneca per i minori di 55 anni il 19 marzo scorso.