Fuori da uno studio televisivo canonico, spesso fuori dal loro repertorio più classico, fuori dagli schemi e anche un po’ fuori di testa, con un tipo di comicità surreale e sorprendente. Sono anche “Fuori tema” Ale e Franz, il celebre duo comico milanese che presenta questo nuovo programma di intrattenimento di Rai2. Lo show andrà in onda da martedì 13 aprile in seconda serata.
Uno show che celebra le loro nozze d’argento professionali, e in cui Alessandro Besentini e Francesco Villa (questi i loro nomi di battesimo) promettono di presentarsi in una versione 2.0. Questo grazie a un programma che intreccia modalità e linguaggi diversi per aprirsi a un inedito e sorprendente esperimento televisivo.
Otto puntate, otto temi diversi, declinati con sketch animati da personaggi spesso surreali. Con linguaggi che spaziano da quello teatrale a quello cinematografico e della fiction, da quello delle gag a quello live e del limbo. “E’ la trasmissione della nostra maturità, abbiamo avuto la voglia e la possibilità (grazie alla Rai) di sperimentare” ha commentato Franz durante la conferenza stampa di presentazione del progetto.
“Fuori tema” il nuovo show di Ale e Franz
“Lo abbiamo fatto a 360 gradi, facendo cose che la nostra maturità ci permette di fare. C’è una parte di lavoro che viene da tanti anni di teatro ma ci sono anche tantissime novità. L’80% di materiale nuovo è stato scritto grazie anche all’aiuto del regista Elia Castangia, che ci ha dato carta bianca e ci ha permesso di essere liberi e di fare tutto quello che ci passava per la testa.
E’ una trasmissione molto varia, della quale siamo molto orgogliosi. Per noi rappresenta un salto di qualità che abbiamo potuto fare grazie ai reparti (regia, costumi, trucco, scenografia) con i quali si è instaurato un bellissimo rapporto di complicità e collaborazione. Non c’è un minuto uguale a un altro, ci sono tante situazioni diverse tutte molto curate. E’ un mix di tante cose che rappresentano quello che siamo, più che quello che siamo stati. Il nostro desiderio è sempre stato quello di andare avanti, di offrire cose nuove al pubblico anche nel rispetto e nel dovere di offrire al pubblico sempre qualcosa di nuovo”.
“E’ una location che abbiamo cercato insieme alla produzione, è stata la prima in assoluto che abbiamo visto e ci è piaciuta subito”
Molto particolare la location in cui lo show è stato girato, il Teatro la Cucina, all’interno dell’ex Refettorio dell’Ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano.
“E’ una location che abbiamo cercato insieme alla produzione, è stata la prima in assoluto che abbiamo visto e ci è piaciuta subito” ha raccontato Ale. “È un luogo che conoscevamo già, e poi noi abbiamo esplorato un po’ il mondo delle malattie psichiatriche. Siamo sempre stati uniti a persone che si occupano seriamente di questo argomento. Quando siamo entrati in questo teatro abbiamo apprezzato l’atmosfera e il fatto che ci fossero mille angoli da poter utilizzare e sfruttare con scenografie naturali.
E poi anche qui c’era il desiderio di stare “fuori tema”, il nostro è un programma che si colloca nella seconda parte della serata e abbiamo voluto farlo con questo spirito. Non volevamo uno studio, volevamo uno spazio che avesse già qualcosa da raccontare, e abbiamo trovato un luogo molto affascinante e carico di significati”.
Uno show in cui gli sketch si susseguono e le situazioni cambiano. Alcuni personaggi si ripetono nel sorso delle puntate, ad esempio vedremo all’opera due papà che si trovano al campetto di calcio mentre i loro figli giocano. E ancora, Ale e Franz si trasformano nelle annunciatrici tv Alessandra e Franca, oppure in Romeo e Giulietta, e ancora in Dante e Virgilio.
Una comicità, quella di Ale e Franz, che è sempre stata in bilico tra lo stralunato e il grottesco, tra il tragicomico e il clownesco, e che in questa trasmissione si esprime nelle carie sfumature del surreale.
“Abbiamo creato delle interviste impossibili. Ad esempio tra Gesù e Lazzaro, tra Gesù e Giuda, ma non per uno sfizio provocatorio bensì per seguire un filone in stile Monty Python”
“Il nostro è stato un percorso lungo, che continua da 26 anni” ha commentato Franz. “Quello che ci ha legato in tutto questo tempo sono i progetti e l’aver bisogno di dire qualcosa. Siamo convinti che non si possa ridere di tutto. Credo sia anche una forma di educazione e di rispetto verso il pubblico che va aldilà della mera comicità, una questione di cui ci siam sempre fatti carico. In questo programma (che ritengo il più bello e completo che abbiamo fatto in televisione) abbiamo osato un po’ di più, abbiamo scherzato con la tv del dolore, abbiamo calcato un po’ le tinte. E’ stata, a nostro modo, una parodia di quel tipo di televisione. Abbiamo portato in scena scontri particolari, come quello tra Dante e Virgilio. Ci siamo anche inventati una sorta di nostro show serale, il “Good Night Show”, che richiama i talk show americani alla David Letterman.
Abbiamo creato delle interviste impossibili, ad esempio tra Gesù e Lazzaro, tra Gesù e Giuda, ma non per uno sfizio provocatorio bensì per seguire un filone in stile Monty Python. Il tutto rimanendo molto attenti e rispettosi: ci tengo a dire che sono molto credente, quindi ho sempre un rispetto assoluto. Ci piaceva sperimentare in quel settore, ci stimolava, abbiamo osato molto anche in questo, anche perché dopo 26 anni sentiamo di aver acquisito una solida esperienza su molte cose”.
“Mi piace sottolineare che tutti i nostri ospiti musicali cantano e suonano con noi dal vivo”
Otto puntate in cui torna per cinque volte il “Good Night Show” (in cui Ale e Franz sono coadiuvati dall’amico Marco Bonadei che conduce le interviste impossibili). E per tre volte rivediamo il format “La vita in differita”, ossia “lo show che spaventa le masse” e prende in giro la TV del dolore. Otto puntate in cui intervengono ospiti musicali di tutto rispetto. Da Michele Bravi a Frankie Hi Nrg MC, da Francesco Tricarico a Simone Cristicchi, da Anastasio a Peppe Servillo, da Samuel a Davide Van De Sfroos.
“Mi piace sottolineare che tutti i nostri ospiti musicali cantano e suonano con noi dal vivo” precisa Ale. “Con loro abbiamo chiacchierato ci siamo fatti raccontare qualcosa di personale e spesso abbiamo parlato con loro delle passioni secondarie.
Con Tricarico, ad esempio, abbiamo parlato di pittura perché lui dipinge. Gli ospiti ci hanno aiutato anche a sviscerare i temi della puntata, spesso abbiamo cantato delle loro canzoni, altre volte loro ci hanno portato dei loro scritti che noi abbiamo letto e interpretato. Si sono messi tutti in gioco sul terreno della comicità”.
“Abbiamo toccato tante tematiche attuali, ad esempio nella prima puntata parliamo d’amore…”
Tanti i temi affrontati e sviscerati nei modi più disparati.
“Abbiamo toccato tante tematiche attuali. Ad esempio nella prima puntata parliamo d’amore in senso lato, non solo quello sentimentale, ma anche quello per il teatro, per l’arte, l’amore senza barriere, il concetto nella sua accezione più ampia possibile” precisa Franz.
“Abbiamo parlato di cosa significhi osare, del concetto di carezza nel senso di inclusione e accettazione. Poi il tema della libertà e anche quello della disabilità. Il tutto è declinato in maniera originale, e recitato in modo strano. Abbiamo usato anche una tecnica particolare, quella dei monologhi divisi in due. Dovete proprio vederli!”
Interessante il fatto che nel martedì sera di Rai2 si susseguano gli show di comici molto diversi come Enrico Brignano, con il suo “Un’ora sola vi vorrei”, e Ale e Franz con il loro “Fuori tema”. Ma sulla diversità della comicità romana e milanese, il duo meneghino non ha dubbi.
“La comicità dovrebbe essere universale. Noi non vediamo alcun tipo di contrapposizione tra la prima parte della serata e la seconda. Anzi, secondo me c‘è una bella continuità e siamo davvero felici di far parte di questo panorama comico televisivo” sostiene Franz.
“Secondo me la lo nostra comicità non è solo milanese” precisa Ale. “Siamo cresciuti in una città che ha ospitato i comici di tutte le regioni d’Italia. Conosciamo bene il nostro Paese raccontato da artisti delle provenienze più diverse. Nella nostra trasmissione abbiamo messo tutto quello che ci ha contaminato, a me piacciono tutti i tipi di comicità. Quando rido non sento differenze regionali, la risata non ha passaporto”.
“In tempo di Covid è stato uni dei pochi progetti da poter realizzare”
Diventati famosi soprattutto per le partecipazioni a show televisivi come “Zelig”, “Pippo Chennedy Show”, “Mai dire gol”, Ale e Franz hanno affrontato anche il mondo del grande schermo. In particolare nei film da protagonisti “Mi fido di te” e “La terza stella”. Al cinema sono tornati anche l’estate scorsa, diretti da Gabriele Salvatores nel film corale “Comedians”, che uscirà appena le sale saranno riaperte.
“Il film si rifà al primo testo teatrale che Salvatores aveva diretto al Teatro dell’Elfo con una compagnia storica, da cui era poi stato tratto “Kamikazen”, spiega Franz. “Questa versione è molto più fedele al testo originale (scritto alla fine degli anni Settanta dal drammaturgo britannico Trevor Griffiths, ndr). E’ stata un’esperienza meravigliosa, il film è tutto ambientato in due location, una delle quali era un’aula.
In tempo di Covid è stato uni dei pochi progetti da poter realizzare, poiché eravamo chiusi in una bolla. Le sette settimane di riprese sono volate. Il testo è così forte e intenso che è stato molto stimolante (per lui come regista e per noi come attori) trovare mille motivazioni per far succedere tante cose in una stanza. Un’esperienza unica”
In attesa di rivederli al cinema, troviamo Ale e Franz su Rai2, da martedì 13 aprile in seconda serata, per gli otto appuntamenti di “Fuori tema”