Sport

Volley, arrivederci Francesca: il mito Piccinini lascia dopo 30 anni

A 42 anni la campionessa dice addio alla pallavolo giocata

Francesca Piccinini lascia il volley, dopo una carriera lunga quasi 30 anni. La schiacciatrice della Busto Arsizio Volley, 42 anni, ha deciso di smettere. Questa volta è definitivo. Lo ha dichiarato lei stessa in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Già nel settembre 2019 ci aveva provato. Aveva detto che era pronta per cominciare una nuova vita, che la lunga favola con la pallavolo poteva dirsi compiuta.

Tutti i trofei con la nazionale e con i club

Poi, ad inizio 2020, era tornata sui suoi passi. La schiacciatrice non aveva resistito al richiamo ed era tornata in campo con la Busto Arsizio, con un seguito di pubblico sempre crescente. Lo sport azzurro perde ora, invece, una della atlete più brave e longeve. La pallavolista di Massa, che ha iniziato quando aveva 14 anni, ha vinto un’infinità di trofei. Si va dall’oro mondiale nel 2002, a un oro, due argenti e un bronzo europei con l’Italia. Con i club: 5 scudetti, 7 Champions League, una Coppa delle Coppe, una Coppa CEV, una Supercoppa Europea, quattro Coppe Italia, cinque Supercoppa Italiane.

Il futuro? “Si vedrà”

“Ora cercherò di capire – spiega Piccinini a Gaia Piccardi che l’ha intervista per il Corriere della Sera -. Busto Arsizio, la mia ultima squadra, mi ha chiesto di restare a far parte del progetto: in quale ruolo, si vedrà. Per il resto, non mi precludo nulla: allenare le ragazzine, commentare il volley alla tv, quei reality a cui ho detto no quando le mie giornate ruotavano intorno allo sport. Si chiude una porta, se ne apriranno altre, spero”.

“Pallavolo, scuola di vita”

“La pallavolo è stata la mia scuola di vita – dice ancora al Corriere -: mi sono rafforzata caratterialmente, soprattutto nella stagione in Brasile. Lasciai l’Italia a 19 anni, una follia totale, nessuna era mai andata all’estero ma quell’esperienza mi fece capire quanta voglia avevo di giocare. Negli anni sono diventata più estroversa, ho imparato il rispetto, ad ascoltare e aiutare gli altri”.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio