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Michael Stipe, la mostra e il libro fotografico dell’ex cantante dei R.E.M.

La monografia raccoglie 170 fotografie scattate dall’artista come riflessioni sulla pandemia

Era il 2011 quando i R.E.M. – il gruppo rock statunitense nato negli anni ’80 – annunciarono il loro scioglimento al mondo intero. Tuttavia, brani musicali come “Losing My Religion” o “Imitation of Life” sono e rimarranno per sempre dei veri e propri cult della musica internazionale. A distanza di tanti anni, l’ex frontman dei R.E.M. Michael Stipe torna sulla scena in veste di artista o, ancor meglio, di fotografo. Grande appassionato di arti visive, l’ex cantante ha realizzato il suo terzo libro fotografico che è stato presentato in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione ICA di Milano.

LA MOSTRA A MILANO

La monografia raccoglie 170 fotografie scattate dall’artista come riflessioni sulla pandemia e 16 tracce audio in cui Stipe svela i retroscena e molti aneddoti alla base della nascita del libro, ma è anche un’anticipazione della sua prossima mostra che si terrà proprio all’ICA nel 2022. Il titolo della pubblicazione è molto semplicemente Michael Stipe ed è edito da Damiani. Questo volume deve essere inteso come un’indagine a proposito di tematiche come la resilienza e la vulnerabilità umana, restituite grazie alla tecnica del ritratto.

MICHAEL STIPE, UN LIBRO INNOVATIVO

Le 16 tracce audio realizzate dall’artista sono state sviluppate in collaborazione con GOODmood Editore e sono fruibili scansionando un QR code che consente di accedere gratuitamente ai contenuti sonori. Questi ultimi hanno la funzione di approfondire il significato delle immagini. In realtà il progetto avrebbe dovuto includere soltanto ritratti, tuttavia l’insorgere della pandemia ha costretto Stipe ad inserire nel volume anche scatti di oggetti inanimati o statici (still-life).

Michael Stipe, fotografia di David Belisle

I RITRATTI

L’ex cantante ha ritratto amici, familiari, personaggi noti e meno noti che hanno influenzato o ispirato la sua vita e/o la sua carriera artistica. Tra loro, si distinguono per esempio i volti di Tilda Swinton (a cui l’autore dedica la copertina con un ritratto magnetico), Beth Ditto (l’attrice e cantautrice americana) e John Giorno, l’artista scomparso nel 2019 al quale Stipe attribuisce un ruolo fondamentale nella sua esistenza. E ancora l’artista pioniera dell’arte performativa Joan Jonas, oltre alla designer di moda francese Michèle Lamy e all’artista concettuale Sophie Calle.

MICHAEL STIPE E I PROGETTI PASSATI

Come già accennato, Stipe non è certo un neofita del settore, poiché si tratta del terzo libro fotografico ad opera sua. Infatti, nel 2019 era uscito – sempre grazie a Damiani Editore – Our Interference Times: a visual record, un’altra raccolta di scatti presentati durante un’affollata conferenza stampa al MAXXI di Roma. Tuttavia, allora si trattava di una riflessione sull’incontro tra la cultura analogica (il nostro passato) con quella digitale (il nostro presente e il nostro futuro).

COME ACQUISTARLO

Il libro Michel Stipe è già disponibile sul sito dell’editore (www.damianieditore.com) e in libreria al prezzo di 55,00 Euro. Con le stesse modalità sarà possibile acquistare, al prezzo di Euro 700,00, anche una Collector’s Edition in tiratura limitata di 30 copie corredata da una copertina-scultura realizzata artigianalmente, firmata e numerata da Michael Stipe. Il volume, in lingua inglese, è un cartonato di 180 pagine con 169 illustrazioni.

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Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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