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Superlega, dietrofront Uefa: nessuna sanzione per i club ribelli. Europei: ecco dove si giocherà

I dirigenti del calcio continentale per ora rinviano le misure drastiche

Scelte tutte le città sedi del prossimo campionato Europeo di calcio la cui inaugurazione è fissata con Italia-Turchia l’11 giugno all’Olimpico di Roma. La formula è quella delle sedi itineranti. Confermate le partite a Monaco di Baviera con un minimo di 14.500 spettatori, Siviglia sostituisce Bilbao, mentre le partite di Dublino si spostano a San Pietroburgo e a Londra. Queste le decisioni del Comitato Esecutivo Uefa riunitosi il 23 aprile in videoconferenza.

Tensione con i top club

La Uefa ha inoltre deciso di non sanzionare i 12 club che avevano aderito alla Super League: la controversa Superlega dei top club naufragata nel giro di appena 48 ore. Ma il governo europeo del pallone non chiude del tutto la questione. E parla di “opzioni a disposizione”. E anche di “passi da intraprendere”. Del resto il progetto dei 12 club “ribelli” – fra cui Juventus, Inter e Milan -, pur affossato da un fuga generale compresa quella della banca finanziatrice, JP Morgan, sopravvive. O almeno è così nelle intenzioni dei due maggiori patrocinatori di un’idea che ha incontrato la disapprovazione di molti tifosi: Florentino Perez (Real Madrid) e Andrea Agnelli (Juventus). Insomma: sarebbe tutto in stand-by in attesa di tempi migliori.

Il progetto di una nuova Champions

L’irritazione però non se ne è andata. Basti pensare che in un comunicato la Uefa ne parla come della “cosiddetta Super League”. In ogni caso al momento non ci sarà la cacciata di Real Madrid, Manchester City e Chelsea dalle semifinali di questa edizione di Champions. Anche perché in ballo c’è il non marginale dettaglio delle possibili richieste di risarcimento da parte delle tv. Le diplomazie intanto sono continuamente al lavoro per la ricucitura. La Uefa proverà a venire incontro alle richieste dei ribelli, che poi sono tutte legate a questioni di natura economica. In parallelo l’organo di governo del calcio europeo si metterà al lavoro per blindare le competizioni con l’introduzione di clausole che scoraggino e puniscano altre fuoriuscite. Quanto al nuovo format Champions, non è esclusa la possibilità di accelerare i tempi varandolo già nel 2022.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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