Erri de Luca è un punto fermo. La sua narrativa e le sue riflessioni tornano, cicliche, come le onde del mare. Ed ecco che da pochissimi giorni è in tutte le librerie A grandezza naturale (Feltrinelli), l’ultima opera dello scrittore napoletano con in copertina un bel nodo marinaro. “In queste pagine unisco storie estreme di genitori e figli.” chiarisce De Luca nell’introduzione.

Isacco e il nodo sciolto

La sua narrazione si rinsalda nelle radici della storia tramandata. De Luca ripercorre dapprima la vicenda biblica di Isacco, dalla mancanza di legittima difesa contro il padre Abramo che vorrebbe sacrificarlo, al senso di quello che noi di solito chiamiamo “il sacrificio”. Un nodo stretto: perché quello fra lui e Abramo è irreparabile. Nodo che sembra potersi sciogliere solamente diventando a propria volta genitori. Un passaggio, questo “che fa scordare e slega dallo stato di figlio”.

Chagall che dipinge il padre

Come succederà al grande pittore Marc Chagall, dopo aver dipinto il ritratto del padre – struggente il racconto dell’opera in queste pagine –. E come invece non potrà fare la figlia del vecchio nazista, nel tentativo estremo di mettersi al riparo dal torto del soldato scegliendo di non procreare. E come non succederà a chi racconta, rimasto figlio. Con nelle orecchie ancora il suono della camicia lacerata del padre come atto di dolore, rumore “amplificato a squarcio”: reazione al suo allontanamento da casa.

“Io, un estraneo a metà”

Tuttavia proprio perciò Erri De Luca è il narratore ideale di queste storie. “Ne sono estraneo a metà: senza essere padre, sono rimasto necessariamente figlio. Non ho sperimentato la responsabilità, la protezione, la prova di educare. Non cambio comportamento con un giovane o un anziano. Da figlio li considero alla pari, dei contemporanei. Da lettore e da scrittore lo divento delle storie che ho davanti”. In A grandezza naturale De Luca attraversa, “per esempi e dal basso”, con il suo sguardo personale, con la sensibilità esperta e soprattutto con la prosa essenziale e stratificata, la relazione umana che sta alle origini dell’umanità e di ogni storia che si voglia raccontare.