AGGIORNAMENTO ORE 14:11- Con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti l’Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in relazione al Recovery Plan. I deputati di Fdi si sono astenuti.
Hanno superato quota 20 milioni le dosi di vaccini anti Covid distribuite finora in Italia. La campagna vaccinale accelera e si punta a raggiungere la maggior parte della popolazione entro l’estate. Sul fronte delle misure per la ripartenza dell’Italia, oggi 27 aprile i deputati voteranno sul Piano di ripresa e resilienza proposto dal premier Draghi. Sarà il primo via libera per l’accesso agli oltre 200 miliardi del Recovery plan europeo destinati al nostro Paese.
Dosi di 4 vaccini diversi
A quattro mesi dall’avvio delle vaccinazioni anti Coronavirus in Italia sono oltre 20 milioni le dosi distribuite. Nello specifico, sono state consegnate finora 13.422.240 dosi di Pfizer, 4.694.980 di Vaxzevria (AstraZeneca), 1.966.000 di Moderna e 179.800 di Janssen (Johnson & Johnson). Sono invece 18.091.401 le somministrazioni complessivamente effettuate.
Draghi: “Nel Piano c’è il destino del Paese”
Sull’onda dell’accelerazione della campagna vaccinale il governo si attende oggi il via ibera dalla Camera dei deputati per quanto riguarda il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi – ha detto Mario Draghi -. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. “È questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Secondo il premier, “ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite soprattutto su quelle dei più deboli, i figli e nipoti e forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio”.
“Priorità a lavoro, giovani e donne”
“Il primo obiettivo del Recovery – ha spiegato ancora Draghi in Aula alla Camera il 26 aprile – è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei”. Il Pil “è caduto dell’ 8,7%, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli”, ha detto ancora Draghi.
La reazione dei sindacati
Cgil, Cisl, Uil valutano “l’importanza strategica” del Piano di ripresa e resilienza. E lo considerano “strumento fondamentale per la ripresa del Paese, per aumentare l’occupazione in particolare giovanile e femminile e per ridurre i divari territoriali. Per queste ragioni “considerano inadeguato il confronto finora avuto con il Governo in ordine alla definizione delle priorità strategiche, degli obiettivi e delle risorse del Piano stesso”. Così i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri in una nota con le prime valutazioni sul Recovery.