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La Scala dopo il Covid: riapre l’11 maggio con Riccardo Muti, nel giorno di Toscanini

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Nell’Italia che prova a ripartire lottando ancora contro la pandemia di Covid è l’ora della Scala di Milano. Quello che è forse il teatro lirico italiano più prestigioso al mondo riaprirà al pubblico l’11 maggio prossimo. Si terrà il concerto dei Wiener Philharmoniker diretto dal Maestro Riccardo Muti. Una data simbolica, quella dell’11 maggio. Perché l’11 maggio si tenne il concerto di riapertura del teatro diretto da Arturo Toscanini nel 1946, cosa che non era ancora avvenuta dalla fine della seconda guerra mondiale. Il pubblico che assisterà al concerto diretto da Muti – massimo 500 persone – si sistemerà sui palchi. Si manterrà, quindi, la pedana costruita durante il lockdown in platea per ospitare l’orchestra.

La nuova Scala di Mario Botta

Ma i cambiamenti per la Scala non si fermano qui. È stata posata la prima pietra della nuova torre “medievale” , con sei piani interrati e 11 fuori terra, una passerella che la collega al teatro. Una immensa sala prove per l’orchestra con un’acustica talmente accurata che si potrà usarla come sala incisione. C’è anche una sala prove per il ballo, nonché nuovi spazi per gli uffici che adesso si trovano nella limitrofa via Verdi. Si tratta del nuovo edificio della Scala, firmato dall’architetto Mario Botta con Emilio Pizzi.

Palcoscenico da 64 metri

Secondo riporta il Sole24Ore, la nuova costruzione permetterà anche di aumentare il palcoscenico che arriverà a una profondità di 64 metri. “La Scala non sta solo subendo quanto accade ma sta cercando di rilanciare” ha detto soddisfatto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che è presidente del teatro. Un rilancio che passa dal nuovo edificio ma anche dal progetto della cittadella nell’ex area Innocenti, dove saranno trasferiti laboratori e magazzini”.

Il gruppo Armani nel Cda

Un’altra notizia importante per il rilancio della Scala è quella che Il gruppo Armani diventerà dal prossimo 17 maggio socio Fondatore Sostenitore della Fondazione lirica. Lo ha annunciato il Cda della Scala, anche se per la formalizzazione dell’ingresso occorrerà aspettare la cooptazione dell’Assemblea dei soci a metà maggio. Il sodalizio tra il re della moda e la regina dei teatri lirici italiani è di lunga data. Giorgio Armani era stato tra i primi a sostenere la Fondazione, dopo la sua nascita nel 1997, e ora torna a farlo, “con rinnovato impegno, in un momento particolarmente delicato per il mondo dello spettacolo”, si legge nel comunicato diffuso dalla Scala. In quanto socio Sostenitore, il gruppo Armani verserà al teatro 600mila euro in cinque anni, come prevede lo statuto della Fondazione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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