Sono ancora un minoranza gli Stati membri dell’Unione europea – e fra essi c’è l’Italia – che hanno già formalmente presentato il loro Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea. È il cosiddetto Recovery plan. Che a sua volta si basa sul Recovery Fund, il Next Generation Eu. In pratica, il maxi stanziamento di fondi europei per i Paesi componenti dell’Unione da risollevare dopo oltre un anno di catastrofiche conseguenze economiche e sociali causate dalla pandemia di Covid.
Dopo la deadline dello scorso 30 aprile, nel weekend sono arrivati progetti di altri Paesi Ue per spartirsi i 750 miliardi di euro messi sul tavolo con il Next Generation Eu. La Commissione, che ha messo al lavoro un centinaio di persone per esaminare tutti i progetti, ha adesso 2 mesi di tempo per la valutazione. E il Consiglio europeo (che raduna i capi d governo) ha un altro mese per l’approvazione. Ma da più parti arrivano le richieste per accelerare i tempi e ottenere il pre-finanziamento del 13% prima di luglio. Ossia una tranche minoritaria ma consistente di finanziamenti per cominciare a “innaffiare” di risorse fresche le economie disastrate.
“Avremo dalla Ue un anticipo del 13% delle somme prima dell’estate”. Ha assicurato il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola, in una intervista a Skytg24. “Ci saranno anticipi da parte delle casse dei singoli Stati, che poi la Ue, due volte l’anno, valutati gli obiettivi e gli investimenti, rimborserà al bilancio dello Stato”, ha spiegato.
“Per la prima volta la Ue fa 800 miliardi di bond – ha spiegato Amendola -. Il 30% saranno green bond. L’Europa si muove a una velocità paragonabile a quella degli Usa. Nella Ue e negli Usa è previsto un rimbalzo dell’economia nel terzo e quarto trimestre. La scossa ci sarà. Il treno deve uscire dalla stazione e le riforme saranno i binari su cui il treno si muoverà”.
Come è noto il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al Recovery plan italiano nei giorni scorsi. La cifra totale ammonterà complessivamente a 248 miliardi di euro. Il Piano è stato inviato all’Unione europea. Approvato anche il decreto-legge che individua i programmi e ripartisce le risorse del Piano nazionale per gli investimenti, integrando il Pnrr con risorse nazionali. Si tratta di 30,62 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
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