Storie e Personaggi

Napoleone, 200 anni fa la morte dell’Imperatore: rievocazioni, film e visite guidate

Eventi in Italia e Francia per il bicentenario del grande personaggio

Sodati, voi siete nudi, mal nutriti. Il governo vi deve molto ma non può darvi nulla. La vostra pazienza, il vostro coraggio (…) sono ammirevoli. Ma non vi procurano alcuna gloria, nessun brillìo ricade su di voi. Io voglio condurvi nelle più fertili pianure del mondo.” Chi proclama queste parole che incendieranno l’animo dei militari francesi sfibrati dalle lotte è un giovane generale di 26 anni di origine corsa: Napoleone Bonaparte. È il 27 marzo dell’anno fatidico 1796, quello della campagna d’Italia, in cui si afferma per sempre il suo genio nell’arte della guerra. Napoleone in Toscana, a San Miniato (Pisa), aveva le più antiche origini familiari, quelle dei Buonaparte, nonché alcuni parenti. Il suo legame con l’Italia sarà sempre speciale, sebbene contraddittorio e a fasi alterne.

Il fatidico 5 maggio

Appena 25 anni più tardi, nel 1821, l’imperatore morirà, esiliato all’Isola oceanica di Sant’Elena, fra l’Africa e il Sudamerica. Una data, altrettanto fatidica: il 5 maggio. Esattamente 200 anni fa. Quel 5 maggio che tutti abbiamo imparato a conoscere grazie alla poesia di Alessandro Manzoni, dedicata all’imperatore, e al suo attacco memorabile: Ei fu. Ma anche al passo il cui il Manzoni pone un dilemma ancora non risolto definitivamente: Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.

Luci e ombre di un uomo straordinario

Sì, fu gloria quella del generale della Rivoluzione che divenne imperatore. E tuttavia ancora oggi il suo anniversario si celebra senza eccesso di esaltazioni, persino nella stessa Francia. Poiché si ha ben chiaro che, pur rinnovando il diritto, la società e la civiltà stessa dell’Europa intera, Napoleone la mise a ferro e fuoco per anni. Il suo fu un regno breve e, a suo modo, rivoluzionario, carico di luci e di ombre. Ancora in vita Napoleone ispirò letterati e artisti, persino compositori come Ludwig van Beethoven. Il grande compositore tedesco gli dedicò la sinfonia numero 3, l’Eroica. Proprio in occasione della sua prima campagna militare in Italia, nel 1796.

Le celebrazioni del bicentenario

Per le celebrazioni del bicentenario della morte, domani 5 maggio, sono stati organizzati eventi in molti Paesi, soprattutto in Francia e in Italia. Mostre, concerti, dibattiti, rievocazioni storiche e numerose visite nei luoghi dove Napoleone scrisse la storia. Per approfondire la sua personalità e scoprire aneddoti, successi e fallimenti, il portale Wisits organizza per le 21 del 5 maggio un tour virtuale guidato. Il 4 maggio 1814 Napoleone sbarcò a Portoferraio, sull’Isola d’Elba, dove risedette fino al 27 febbraio 1815. Qui è possibile seguire le tracce della sua permanenza e i tanti eventi che per tutto il mese di maggio l’isola toscana dedica all’illustre ospite. In collaborazione con la Federazione europea delle Città napoleoniche (napoleoncities.eu).

Un docufilm con Alessandro Barbero

Per gli amanti dei film, stasera 4 maggio Rai Storia celebra il bicentenario della morte di Napoleone alle 21.10 col docufilm Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte realizzato dallo storico, divulgatore e scrittore Alessandro Barbero, con Davide Savelli. La regia è di Graziano Conversano (in replica mercoledì 5 maggio alle 9.30). Il docufilm, basato sulle fonti storiche (documenti, biografie, memoriali), svela attraverso il racconto di Barbero la vita di Napoleone. E utilizza, per delineare al meglio la sua complessa figura, anche le “testimonianze” di alcuni personaggi a lui vicini, che lo adoravano o al contrario gli erano ostili, interpretati da attori. Ovvero il fratello minore Luciano Bonaparte, Madame De Stael, Giuseppina Bonaparte, Maria Luisa d’Austria e il duca di Wellington. Fino ad Alessandro Manzoni.

Alessandria e la battaglia di Marengo

Alessandria, dal canto suo, si sta preparando alle celebrazioni per il bicentenario con la rievocazione della battaglia di Marengo. Un evento epocale, che, rovesciando le sorti di uno scontro che sembrava perduto, consegnò il Nord alla Francia, Napoleone alla gloria alla costruzione dell’Impero, e determinò la cacciata degli austriaci dall’Italia. Era il 14 giugno 1800. Ogni anno Alessandria celebra l’evento storico con una spettacolare rievocazione della battaglia, con comparse che arrivano da tutta l’Europa indossando le uniformi e imbracciando i fucili dell’epoca. Da non perdere il Marengo Museum (marengomuseum.it), presso la Villa napoleonica Delavo. Lì si rivivono le suggestioni della battaglia con l’esposizione di opere d’arte, oggetti d’epoca, libri, documenti, mappe e materiali multimediali.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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