Quante volte vi è capitato di guardare una partita di calcio durante il pranzo della domenica? E quanto tempo dedicate mediamente ogni settimana alla visione di questo sport? Probabilmente molto, come la quasi totalità dei nostri concittadini. Perché in Italia, come recita un detto popolare, ci sono 60 milioni di allenatori. Tra questi probabilmente troviamo anche Diodato, cantautore vincitore dell’edizione 2020 di Sanremo con Fai rumore. A lui è stato recentemente assegnato un compito non da poco: scrivere una canzone per un film che parla principalmente proprio di calcio, ovvero “Il divin codino“. Questo, in uscita su Netflix il prossimo 26 maggio, racconta la storia di uno dei campioni più celebri ed amati dello sport italiano, Roberto Baggio.

La traccia incisa dal cantautore nato ad Aosta nel 1981 vuole rimarcare una volta di più l’umanità, l’umiltà e la sensibilità di quello che è stato un personaggio indimenticabile per tutti gli italiani. Il titolo scelto da Diodato, ovvero L’uomo dietro al campione in effetti rimarca una volta di più tali concetti.

Diodato omaggia il divin codino

Il film che racconterà la storia di Roberto Baggio sarà disponibile, come anticipato, in esclusiva su Netflix dal prossimo 26 maggio. L’uomo dietro al campione verrà invece pubblicata su tutte le piattaforme già da venerdì 14. Lo stile scelto da Diodato per omaggiare uno dei campioni più grandi che il calcio italiano abbia mai concepito è il rock a ritmo mid-tempo, accompagnato da un testo dove traspare la solita gentilezza che contraddistingue il cantautore.

Oltre ad essere un esempio di dedizione e di talento sul campo da gioco, Roberto Baggio è amato dai più per dei motivi che con il calcio hanno poco a che fare. Persona pacata, sensibile ai temi sociali, è senz’altro un vero e proprio punto di riferimento per molti italiani sotto diversi aspetti. Siamo molto curiosi di capire come Diodato sia stato capace di descrivere L’uomo dietro al campione appunto, immaginando senza fatica la presenza di  un pizzico di sana nostalgia. D’altronde lo diceva anche Cesare Cremonini: “Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”.

 

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