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Pass verde per gli stranieri, Draghi: “Fate le vacanze in Italia”. Recovery plan: 6,6 miliardi per il turismo

Dal 15 maggio il nostro Paese riaprirà al mondo in vista dell'estate

Dalla seconda metà di maggio l’Italia riapre ai turisti stranieri grazie a un “pass verde nazionale” simile a quello introdotto per gli spostamenti degli italiani fra regioni di diverso colore. Il provvedimento, che il premier Draghi annuncia invitando i turisti a “prenotare in Italia” le vacanze, si inquadra nelle misure per risollevare il turismo. Un settore al quale il Recovery plan ha destinato diversi miliardi di euro.

Vaccini anche in azienda

Intanto si lavora a un protocollo per le vaccinazioni anti Covid nelle aziende. Secondo una prima ipotesi, la vaccinazione potrebbe partire nella seconda metà di maggio. Il ministro del turismo Massimo Garavaglia assicura: sono fiducioso sulla possibilità di una revisione delle regole sul coprifuoco. Dopo aver ripristinato le zone gialle e consentito di tornare al cinema, al teatro, al museo e anche a cena fuori (ma fino al 1 giugno solo all’aperto), il governo prosegue nella strategia delle riaperture. Con la consapevolezza che il turismo è una delle chiavi per rilanciare il Paese.

Pass nazionale e Pass europeo

Il pass per i turisti stranieri sarà dunque in vigore dal 15 maggio, in attesa che entri in vigore quello europeo a metà giugno. Obiettivo: offrire a chi vuole venire in Italia regole chiare e semplici per garantire la massima sicurezza. Ma come sarà il pass per gli stranieri? La linea è quella già indicata nel decreto attualmente in vigore per le “certificazioni verdi”. Quelle che consentono agli italiani di spostarsi tra Regioni di colore diverso. Per arrivare in Italia un turista dovrà perciò attestare l’avvenuta vaccinazione, con entrambe le dosi e solo con i vaccini autorizzati dall’Ema. Oppure dovrà esibire il certificato di guarigione. O altrimenti un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Il problema del coprifuoco

L’altra novità riguarda il coprifuoco ora fissato alle 22. Una questione che ha diviso la maggioranza e che il governo affronterà nel “tagliando” di metà maggio. “C’è l’intenzione di rivedere le misure sulla base dell’andamento dei contagi. Sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente”, dice il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Il Recovery e il turismo

È di 6,6 miliardi la cifra che il governo italiano ha previsto di stanziare per il turismo e la cultura nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): il Recovery plan italiano. Il 3,5% del totale di 191,5 miliardi. A questi ultimo però si devono sommare 1,46 miliardi provenienti dal Fondo nazionale complementare. In realtà delle 12 voci di spesa del Pnrr dedicate a turismo e cultura, solo un paio puntano alla conservazione del patrimonio (circa 1,3 miliardi). Mentre la somma restante (5,38 miliardi) sarà impiegata per la valorizzazione e implementazione dell’appeal delle nostre risorse culturali.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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