Storie e Personaggi

Sigmund Freud, inconscio sogni e terapia: 165 anni fa nasceva il padre della psicoanalisi

L'eredità dell'inventore di un nuovo metodo di indagine della mente umana

Attorno al 1915 un neurologo di Vienna, già avanti negli anni, il dottor Sigmund Freud, illustra davanti a un pubblico di medici le conclusioni dei suoi studi su come sia realmente fatta la mente umana. Determinando uno shock generale spiega che ciascuno di noi, in quanto persona, è un essere che desidera senza appagare il proprio desiderio. Non solo. Di questo è visibile solo la superficie. Di più: in ognuno di noi c’è qualcosa che finge, maschera, non esprime la profondità del nostro animo. Di Freud, il padre della psicoanalisi, ricorrono oggi 6 maggio i 165 anni dalla nascita a Pribor, nell’attuale Repubblica Ceca.

Il linguaggio dei sogni

Generalmente si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione di un sogno scritta da Sigmund Freud. Si tratta di un suo sogno avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, riportato anche nel celeberrimo L’interpretazione dei sogni come “il sogno dell’iniezione di Irma”. La sua interpretazione rappresentò l’inizio dello sviluppo della teoria freudiana sui sogni. Freud aveva esercitato anche l’ipnosi sui propri pazienti ma l’analisi dei sogni segna l’abbandono del metodo ipnotico.

La psicoanalisi come terapia

Altri legano la nascita della psicoanalisi alla prima volta in cui Freud usò questo termine, cioè nel 1896 dopo aver svolto un’esperienza di 10 anni nel settore della psicopatologia. L’allora giovane dottore parlò esplicitamente di “psicoanalisi” per descrivere il suo metodo di ricerca e trattamento terapeutico.

Il cervello e i progressi della scienza

Oggi, 165 anni dopo la nascita di Freud, la struttura della mente e il concetto di inconscio formulato dal medico viennese sembrano essere superati dai progressi della scienza. Come ha scritto Ferdinando Ramaglia su Latestatamagazine.it ormai è possibile vedere cosa c’è dentro la nostra testa, nel vero senso della parola. Il nostro cervello è un complesso organo elettrochimico che se stimolato in una determinata area cerebrale produce una risposta involontaria e che se scarica o inibisce un determinato neurotrasmettitore, provoca una determinata reazione emotiva.

Ma qualcosa non torna

Eppure…c’è un però. Al di là dei risultati delle neuro scienze, secondo alcuni filosofi, come Slavoj Žižek, se è vero che adesso conosciamo i meccanismi con cui il nostro cervello funziona, qualcosa ancora manca. Un neuro scienziato non può, cioè, venire a capo della soggettività, complessa e tutta personale, con cui facciamo esperienza del mondo. Se qualcuno pensa che essere psicoanalizzati significhi oggi lasciar entrare senza permesso un’altra persona nella propria psiche, beh: le cose non stanno così.

Psicoterapia: un percorso complesso

La psicoanalisi è tutt’altro che così immediata, anzi è un processo lento, sottolinea Ferdinando Ramaglia. Allo psicoanalista non basta il racconto di un sogno o uno sguardo per capire chi sei, tantomeno una seduta sola. Serve un percorso. Un tragitto alla scoperta di sé lungo anni. Il lavoro della psicoanalisi sta nel portare alla luce, come un archeologo (metafora usata dallo stesso Freud) la città sommersa dentro di noi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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