L’Italia diventa sempre più gialla rispetto all’emergenza Covid. Da lunedì 10 maggio – e in vista del “tagliando” alle misure restrittive previsto dal governo per la prossima settimana – le Regioni cambiano di nuovo colore. Ma in realtà si tratta di cambi limitati. Tutta Italia sarà “gialla” tranne tre regioni che vanno in zona arancione: Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta.

“L’Indice dei contagi va rivisto”

Il presidenti delle regioni chiedono di rivedere i parametri che determinano i cambi di colore, a partire dall’Rt, l’indice di diffusione del virus. “È poco affidabile e va superato”. Il monitoraggio del ministero della Salute conferma il lento e costante miglioramento della situazione epidemiologica. L’incidenza scende a 127 casi ogni 100mila abitanti, anche se per la seconda settimana consecutiva l’Rt sale lievemente e a livello nazionale è ora a 0,89.

Nessuna regione in zona rossa

Sono tutti numeri che si riflettono sui colori delle regioni: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze in base alle quali da lunedì 10 maggio nessuna sarà più in zona rossa. In arancione, come detto, rimarranno solo Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta, che era l’ultima dove erano in vigore le massime restrizioni. Bar, ristoranti, cinema e teatri rimarranno ancora chiusi e sarà possibile spostarsi solo all’interno del comune. Basilicata, Calabria e Puglia si aggiungono invece al resto d’Italia in zona gialla già da due settimane: si potrà tornare a cena fuori e ci si potrà spostare senza limitazioni.

I dati dell’epidemia in Italia

Per quanto riguarda i dati dell’epidemia in Italia sono 10.554 i positivi al test del Coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sono invece 207 le vittime in un giorno. Sono 328.612 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è del 3,2% (giovedì era al 3,6%). I pazienti ricoverati terapia intensiva per il Covid in Italia sono 2.253, in calo di 55 unità rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 109 (127 il giorno prima). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 16.331 persone, in calo di 536 unità.