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Buffon, addio alla Juve: “Si chiude un ciclo, a fine stagione lascio”

Ma non è ancora detto che smetta di giocare

Dopo qualche rinvio arriva il vero definitivo addio di Gianluigi Buffon alla Juventus. Il portiere, 43 anni, lascerà i bianconeri a fine stagione. “Il mio futuro è chiaro e delineato. Quest’anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza con la Juve – ha detto il portiere bianconero in un’intervista a beIN Sports -. O smetto di giocare o, se trovo una situazione che mi dà stimoli per giocare o fare un’esperienza di vita diversa, la prendo in considerazione“.

“Alla Juve ho dato tutto”

Nonostante i 43 anni compiuti Buffon non sembra ancora convinto di voler appendere i guantoni al chiodo. Resta però che l’addio ai colori bianconeri è ormai cosa certa. Gigi ha trascorso 19 stagioni (inframezzate dall’esperienza al Psg nel 2018/19) da leader e da protagonista assoluto. “Penso di aver dato tutto per la Juve. Ho ricevuto tutto e più di così non si può fare. Siamo arrivati alla fine di un ciclo ed è giusto che uno tolga il disturbo”.

Un ultimo anno complicato

Buffon, sottolinea Sport Mediaset, è il giocatore con più presenze nella storia della Serie A (656). Ma è anche il secondo per presenze in tutte le competizioni della storia della Juventus: ne ha totalizzate 683, alle spalle di Del Piero. Nell’ultima stagione, da secondo di Szczesny, ha collezionato 12 presenze tra Serie A, Champions e Coppa Italia. “Ci è mancata continuità – ha commentato riferendosi alla stagione di quest’anno -. Contro le prime 5-6 squadre della classifica ce la siamo sempre giocata alla pari. Invece contro le squadre meno blasonate abbiamo perso punti stupidi. Questo significa che sei una squadra che deve ancora crescere caratterialmente”, ha ammesso.

“Ronaldo? Mi sta molto simpatico”

Buffon ha parlato, nell’intervista sopra citata, anche di Cristiano Ronaldo e del suo momento non facile. “Con lui ho un ottimo rapporto. È un ragazzo che a me sta molto simpatico. Ha fatto un sacco di gol come sempre, come negli ultimi anni. Il singolo viene esaltato quando la squadra raggiunge dei traguardi importanti e se questo non succede anche la prestazione del singolo ne risente”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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