Si celebra oggi 17 maggio in Italia e in oltre 130 paesi del mondo la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Eppure in 97 nazioni l’omosessualità è ancora un reato. La data rimanda al 17 maggio 1990, quando l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. E, per la prima volta, la definì “una variante naturale del comportamento umano”. Sebbene siano poi occorsi altri 4 anni perché la decisione divenisse operativa, con la successiva edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders) approvato nel 1994.

Le parole del capo dello Stato

Dal Quirinale, nei giorni in cui è particolarmente rovente il dibattito sull’approvazione o meno del ddl Zan cotnro ‘omofobia, è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza – ha dichiarato il Capo dello Stato -. Dunque per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza. Sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.

“Valori della convivenza democratica”

Le attitudini personali e l’orientamento sessuale – afferma il presidente della Repubblica – non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana. Perché laddove ciò accade si minacciano i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società si arricchisce del contributo delle diversità.”

“La violenza contro il singolo oltraggia tutti”

“Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili”. “La ferita inferta alla singola persona – sostiene Mattarella – offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza”.

Gli effetti della pandemia

“A causa della pandemia di Covid-19, la pianificazione degli eventi quest’anno si rivela particolarmente difficile” si legge sul sito ufficiale may17.org dove sono diverse le iniziative presentate. Anche con anticipazioni sui mesi a seguire. Tra queste, il festival virtuale che si terrà dal 24 al 26 settembre 2021: ‘l’International LGBTQ+ Rights Festival‘. Per l’occasione, saranno oltre 200 gli artisti provenienti da tutti i continenti che presenteranno opere, performance musicali, video-arte e molto altro, con l’obiettivo di raccogliere fondi a beneficio delle organizzazioni che si occupano di tematiche LGBTQI+.