Con l’Italia quasi tutta in zona gialla finalmente possono riprendere ad avvenire i tanto agognati spostamenti. Si iniziano a creare nuove circostanze di socialità e con esse occasioni di ospitalità in casa. Con l’arrivo della primavera e soprattutto dell’estate prende il via la stagione degli incontri. Che la nostra casa si trovi in città, al mare o in campagna non bisogna dimenticare le regole dell’ospitalità e del galateo. Ci sono precise consuetudini di buone maniere che vigono sia per i padroni di casa e sia gli ospiti che usufruiranno dell’accoglienza in casa d’altri.

Quando sei in casa altrui devi accettare le regole di chi ti ospita, scoprire in quale misura ti vuole o non ti vuole, prevenirne le ostilità, scendere a patti con esse.” (Oriana Fallaci).

Ospitalità in casa, i doveri del padrone di casa, in epoca covid-19 la pulizia della propria dimora è un aspetto fondamentale

Far sentire a nostro agio la persona che scegliamo di ospitare è tra i primi doveri di un ottimo padrone di casa. In epoca coronavirus l’igiene e la pulizia assumono un’importanza fondamentale, se vogliamo anche maggiore rispetto a prima. Far trovare quindi una dimora perfettamente in ordine e soprattutto pulita sarà la prima carta su cui giocare nell’ospitalità in casa. Al riguardo premuniamoci di posizionare nella toilette asciugami freschi di bucato, ben stirati, salviette e igienizzante per le mani.

All’ospite non va offerto il letto personale, (se in barca la propria cabina), lo faremo sentire in imbarazzo. Sistemiamo chi decidiamo di ospitare in una seconda camera, o su un divano letto. Se la nostra casa ha uno spazio ridotto impostiamo il nostro invito sul piano della spontaneità e semplicità di trattamento. Invitiamo quindi solo quelle persone che possono sopportare i piccoli disagi che può offrire una sistemazione non ideale e soprattutto la conseguente mancanza di privacy che ne deriva.

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Al momento dell’invito saremo chiari sulla durata del soggiorno offerto e su eventuali programmi

In questa maniera l’invitato potrà portare con sé tutto ciò di cui può avere necessità. La semplicità dell’ospitalità in casa offerta non può però giustificare per nessuna ragione il disordine domestico o l’assenza di orari o di privacy. Al nostro ospite daremo una parte del nostro armadio, almeno uno o due cassetti per far riporre le proprie cose. Gli faremo trovare anche una coperta e un cuscino in più, almeno due asciugami, un telo da bagno, una lampada per la lettura. Informiamoci preventivamente sulle sue abitudini alimentari e intolleranze, comunichiamo al nostro invitato gli orari dei pasti, ma facciamogli anche vedere come si accende il gas o come funziona il bollitore elettrico, nel caso in cui voglia farsi un caffè o una tisana per conto proprio.

Ospitalità in casa: organizziamo per il nostro ospite un bel programma per il tempo libero da trascorrere insieme

Parola d’ordine: bando alla noia, sì al divertimento. Se abbiamo invitato qualcuno a trascorre del tempo a casa nostra si presuppone che saremo felici della sua presenza e di trascorrere del tempo insieme al nostro amico/a. Un ottimo padrone di casa si riconosce anche dal fatto che sappia programmare delle attività esterne interessanti e piacevoli. Organizzeremo quindi un programma con il bel tempo: passeggiate a piedi alla scoperta della città o in bici, giro di shopping o nei mercatini tipici, escursioni nelle vicinanze, ma anche delle attività da fare in caso di maltempo.

Possiamo portare il nostro ospite alla scoperta dei musei più particolari e rappresentativi della città, in qualche bella galleria d’arte, o al cinema. Lasciamo comunque ai nostri invitati un po’ di sana solitudine, la possibilità di leggere un libro senza partecipare a chiacchiere superflue. Tra i doveri dell’ospitalità in casa vige il fatto che anche se il ruolo di padrone di casa ci costa stanchezza e sacrificio resteremo di buon umore e non faremo pesare in nessun modo la presenza degli invitati a casa nostra.

I doveri dell’ospite nei confronti del padrone di casa: comunicare l’arrivo, mantenere l’ordine in casa, collaborare nelle faccende domestiche

Un ospite che si rispetti comunica sempre l’orario e il giorno dell’arrivo, non tanto quello comodo per sé, ma soprattutto per chi lo riceve. L’invitato perfetto non fa quindi sorprese non gradite rischiando di mettere in imbarazzo il padrone di casa. Con la stessa premura comunicherà il giorno e l’ora della sua partenza, poiché la sua è sempre una visita. L’ospite ideale non invade casa altrui portando uno stuolo di valigie al seguito e sarà ordinato nella camera che avrà a disposizione. Non sta in un grand hotel ragion per cui non dà vestiti da lavare e da stirare, a meno che in casa non ci siano domestici che si offrono di aiutarlo. L’ospite perfetto non sta le ore al telefono, si ricorda che è venuto a casa altrui per il piacere di trascorre del tempo insieme a chi lo ospita.

L’invitato di cattivo umore e silenzioso è anche peggio di quello disordinato e rompiscatole. Al contempo non può pretendere di essere sempre intrattenuto e accompagnato in giro, ma accetta volentieri di trascorrere qualche ora da solo. L’ospite perfetto collabora nelle faccende domestiche, se non altro offre la sua disponibilità a farlo. Non si mostra invadente con la sua presenza né sfoggiando abilità culinarie non richieste o offrendo consigli non graditi sull’organizzazione della casa. Prima di andare via l’invitato ringrazierà per l’ospitalità in casa con un dono, o, entro una settimana dal soggiorno, invierà un omaggio floreale e un affettuoso biglietto di ringraziamento vergato a mano.