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Recovery, l’appello delle Regioni al Governo: “Senza di noi il Pnrr non funzionerà”

Serve equilibrio per velocizzare la ripartizione dei fondi sul territorio

“Sul Next generation Eu, è fondamentale la partecipazione dei territori nella messa in campo del Pnrr”. Lo ha detto il presidente della Conferenza Regioni Massimiliano Fedriga in audizione in Commissione parlamentare per le questioni regionali, come riporta online Telefriuli. La questione dei fondi europei mette in agitazione i territori italiani. Occorre far presto, si dice. A luglio arriveranno i primi finanziamenti. Le regioni non vogliono farsi trovare impreparate ma soprattutto intendono giocare un ruolo da protagoniste senza subire iniziative dal governo centrale.

Il nodo procedure

“Solo coinvolgendo direttamente Regioni ed enti locali – ha infatti sottolineato Fedriga – riusciremo a velocizzare le procedure di spesa per la realizzazione di ingentissimi investimenti. Visti anche la tempistica estremamente ristretta prevista dalle regole europee. Il massimo della sinergia nella programmazione dei fondi europei 2021 va messa in campo perché i fondi del Pnrr, i fondi europei, regionali e nazionali, devono integrarsi, non sovrapporsi”. Secondo Fedriga, il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali è fondamentale e proprio su “questo – ha detto -. Noi abbiamo già fatto partire tavoli tecnici tra ministeri e Conferenza delle Regioni per addivenire a soluzioni che siano attuabili, concrete e rapide”.

Equilibrio fra Stato e Regioni

Per il Presidente della Conferenza delle Regioni, “l’attuale situazione e le sfide future richiedono inequivocabilmente il consolidamento di un perfetto equilibrio di un bilanciamento delle competenze dello Stato e quello delle regioni. Per questo noi dobbiamo puntare a costruire questo bilanciamento nel principio della leale collaborazione”. In altre parole, “come Conferenza non vogliamo soltanto essere a disposizione ma vorremmo essere protagonisti perché solo con un ottimo funzionamento di Governo, regioni ed enti locali saremo in grado di dare le risposte che meritano i cittadini. Se si alimenta uno scontro quasi esclusivamente strumentale si rischia di danneggiare non solo le istituzioni ma i diritti fondamentali che dobbiamo garantire ai cittadini di questo Paese”, ha precisato Fedriga.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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