Stop ai tre colori delle regioni in funzione anti Covid. Da oggi 24 maggio l’intera Italia è un’unica zona gialla. Regole meno restrittive, dunque, e più libertà. Proseguono le riaperture delle attività. Anche le palestre cominciano a funzionare. Sul fronte del Recovery plan, al centro dell’attenzione è il Sud. Nell’arco dei prossimi anni i finanziamenti saranno imponenti.
Luglio, mese decisivo
Nel giorno in cui tutta l’Italia va in “giallo” il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, rilascia al quotidiano La Stampa importanti dichiarazioni. “Tutte le decisioni sono state prese per non esporci al rischio di dover richiudere – afferma Locatelli -. La campagna di vaccinazione fa la differenza”. Si potrà togliere presto la mascherina? “Credo che potremo parlarne nella seconda metà di luglio – afferma -, eliminando l’obbligo solo all’aperto, o anche al chiuso tra persone vaccinate e non soggette a fragilità”. L’esperto parla poi dei vaccini. “Condivido le considerazioni del generale Figliuolo: la corsa alla vaccinazione indiscriminata è inutile. Bisogna dare priorità a chi rischia in caso di contagio”. Infine in merito al possibile inserimento dell’obbligo vaccinale “al momento non vedo gli estremi per discuterne”.
Attività fisica e palestre: si riparte
In occasione della riapertura delle palestre e centri fitness, fatte salve le regole anti Covid, la Coldiretti presenta alcuni dati. Durante il lockdown – sottolinea l’associazione di categoria – il 44% degli italiani è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, correlato ad una minore attività fisica. Una realtà che ha riguardato oltre la metà – il 53% – della popolazione analizzata nell’indagine elaborata dal Crea Alimenti e Nutrizione. La pandemia, è la tesi sostenuta, avrebbe favorito un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo, che ha avuto effetto anche sulla bilancia. Ovvero la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa. Che però non è stata compensata da una adeguata attività fisica per la chiusura delle palestre e all’attività sportiva.
Recovery, sfida per il Meridione
Con l’avvicinarsi del mese di luglio l’attenzione si concentra anche sulle risorse pubbliche per far ripartire l’Italia. Secondo quanto riporta il Sole24Ore, nei prossimi 7 anni le sette regioni italiane che secondo i criteri europei sono classificate come meno sviluppate – Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – avranno grandi opportunità. Potranno disporre complessivamente di circa 210 miliardi di euro. Per oltre due terzi finanziati dall’Unione europea attraverso il Recovery Plan, i fondi strutturali 2021-2027, e il Fondo per lo sviluppo regionale (Fesr). È l’occasione per un rilancio senza precedenti. Per questo si dovrà fare ancora più attenzione a evitare sprechi e dissipazioni.