Semplificare, sburocratizzare, rilanciare ma consapevoli che occorre molta tenacia nel portare avanti i progetti di ripartenza per l’Italia. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, delinea i contorni dell’azione collettiva che serve – sostiene – a spendere al meglio i finanziamenti del piano Next Generation Eu che arriveranno in Italia. Lo riporta Larampa.it, citando dichiarazioni del governatore campano a margine della presentazione di un progetto di mobilità sostenibile, Borgo 4.0, a Ottaviano (Napoli).
Il 40% del Pnrr al Sud
Il rilancio del Meridione è, del resto, uno degli aspetti prioritari del Pnrr che il governo Draghi ha presentato a Bruxelles. Come ha ricordato il premier in Aula alla Camera, al momento della presentazione, il Piano italiano “spiega in modo chiaro come verranno inserite le risorse per il Sud”. Si parla di un 40% delle risorse a fronte del 34% della popolazione nazionale che viva al Meridione. “Ripartite con il criterio del territorio. Sono 82 miliardi, una cifra molto più alta della quota di Pil” aveva detto Draghi. “Siamo i primi a combattere l’inefficienza, la clientela e la cialtroneria che pure esiste in tante realtà del Sud – aveva dichiarato nelle scorse settimane De Luca -. La Campania ha raggiunto tutti gli obiettivi di spesa dei fondi europei, strutturali, sociali, fondo agricolo e della pesca. In alcuni casi abbiamo superato gli obiettivi. Lo dico perché ogni tanto emergono tabelle o arretrate di anni o false”.
Le regioni e i fondi
Adesso si tratta di vincere la sfida del Recovery plan, scattato a causa degli effetti della pandemia. In modo da utilizzare un’altra mandata di finanziamenti per lo sviluppo e la crescita che non hanno precedenti per dimensione. Con l’avvicinarsi del mese di luglio l’attenzione si concentra anche sulle risorse pubbliche per far ripartire l’Italia. Secondo quanto riporta il Sole24Ore, nei prossimi 7 anni le sette regioni italiane che secondo i criteri europei sono classificate come meno sviluppate – Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – avranno grandi opportunità. Potranno disporre complessivamente di circa 210 miliardi di euro. Per oltre due terzi finanziati dall’Unione europea attraverso il Recovery Plan, i fondi strutturali 2021-2027, e il Fondo per lo sviluppo regionale (Fesr). È l’occasione per un rilancio senza precedenti. Per questo si dovrà fare ancora più attenzione a evitare sprechi e dissipazioni.