Chi avrebbe mai immaginato che un modello potesse apparire sulle copertine dei magazine, o come testimonial, anche a cinquanta anni e più? Oggi il mercato globale è cambiato, gioventù e disponibilità economica non vanno di pari passo e, se si vuole guadagnare, un prodotto deve essere reso appetibile anche a un pubblico che abbia superato gli “anta”. E poi in giro si vedono uomini e donne che, nonostante i capelli bianchi, fanno ancora la loro figura. Sarà per tutte queste ragioni che stanno andando fortissimo i cosiddetti “silver models”, modelli “d’argento”, modelli “brizzolati” come i loro capelli. Personaggi che rimangono punti di riferimento per l’estetica e il glam anche se non hanno più vent’anni.

Sono nate agenzie dedicate a quanti sono tornati sotto i riflettori quando pensavano che, ormai, passerelle e servizi fotografici fossero un lontano ricordo. Come la “Be Different Actors&Models” di Milano. O la “Silver Model Agency” di Parigi. Tra i più famosi “silver models” c’è Riccardo Acerbi, interprete di “Capitan Findus” negli omonimi spot televisivi. Affascinante lo è sempre stato, ma quei capelli e barba bianchi gli hanno dato, se possibile, ancora più garbo. Poi c’è Benedetta Barzini, che in passerella sa ancora conquistare flash e applausi. Infine Gigi Farnè, modello e attore da oltre trent’anni che negli ultimi sei ha visto triplicare le offerte di lavoro.

Gigi Farnè incarna perfettamente l’uomo attuale, che non nasconde i propri anni ma ha una sua connotazione estetica ben precisa. Affascinante, maturo, sicuro di sé, ha la serenità di chi non deve combattere il tempo che passa. Per lui non è difficile: è anche Fitness Trainer e Acquafitness Trainer. Collabora da 30 anni con una delle società di nuoto più importanti di questo ultimo decennio, che ha prodotto campioni come Scozzoli, Carraro, Polieri. Si tratta dell’Imolanuoto. Gigi Farnè ha il ruolo di coordinatore e istruttore. E’ questo il segreto di un’immagine “potente” nonostante le primavere.

La seconda vita dei modelli “over 50” come Gigi Farnè: intervista esclusiva

Compirò 59 anni il prossimo 9 giugno – spiega Gigi Farnè senza timore di spegnere una candelina in più. Ho mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo a 23 anni. Pensare che oggi, che tutto comincia a 15 anni, sarei stato considerato già vecchio. Ho fatto a Bologna una scuola specializzata per diventare modello con insegnanti molto bravi, poi un po’ alla volta sono entrato nel mondo della moda. Ho conosciuto fotografi, coreografi, colleghi con cui ho fatto tante sfilate. Con loro ci sentiamo tutt’ora. Ho fatto campagne pubblicitarie, spot, carta stampata. Poi ho avuto uno stop, perché ero diventato troppo grande, e mi sono dedicato ad altro. Fino a che passerelle e set fotografici, circa dieci anni fa, mi hanno agguantato di nuovo.

Che è successo?

Che i modelli dai capelli brizzolati sono diventati un punto di riferimento per le aziende perché incarnano parte della loro clientela. Oggi non c’è sfilata dove in passerella non ci sia, accanto ai giovani modelli “tradizionali”, un “grey model”, o “silver model”, un po’ più agè. Capelli brizzolati e barba bianca piacciono, parlano di saggezza e tranquillità economica, classe ed esperienza. Naturale che mi sia ributtato in un campo che conoscevo già bene.

Com’è andata?

Da quando ho ricominciato a fare il modello, sono apparso in campagne pubblicitarie di occhiali, di brand del Made in Italy, o pret a porter. Le griffe si stanno spostando sulla figura dell’uomo sia anagraficamente parlando che esteticamente. Perché ci sono tanti uomini della mia età che amano ancora vestirsi bene, che fanno ancora la loro figura con indosso capi ben fatti. Ma che non si trovano a loro agio con le proposte dedicate esclusivamente a under 30.

Anche all’estero è la stessa cosa?

All’estero di più. Sono stato contattato da brand americani perché loro ritengono che la mia immagine sia perfetta per il loro mercato. Anche per la taglia. In Italia la taglia classica per un modello è 48 per il pantalone e 50 per la giacca. Io invece, complice tutto lo sport che pratico, ho 50 di pantalone e 54 di giacca. Che è lo stereotipo dell’uomo americano.

Sei anche personal trainer. Com’è andata? 

Ho sempre avuto la passione del fitness e di tutto ciò che girava intorno alla forma fisica e al benessere. Quando ho iniziato a fare meno sfilate e servizi fotografici, mi sono adoperato per realizzare il sogno di diventare un professionista del fitness. E’ stato un percorso lungo ma ne è valsa la pena. Ho iniziato a collaborare con vari club, sempre di più, e poi mi sono messo in proprio. Oggi mi divido tra fitness e moda, ho raggiunto un equilibrio estremamente soddisfacente. Lo sport poi mi ha consentito di rimanere in attività anche durante la pandemia.

Come?

Sono rimasto in contatto con i miei allievi tramite internet, con allenamenti mirati fatti in collegamento web. Non c’è bisogno di bilancieri o macchine particolari per rimanere in forma. Quello che abbiamo in casa basta e avanza, se adoperato nel modo giusto. Ma bisogna essere costanti per avere risultati. Rimanere in forma è importante. Mantiene giovani più a lungo.

E Gigi Farnè, sull’argomento, ne sa davvero qualcosa.