Si avvicinano i tempi delle primissime erogazioni dei fondi del Recovery europeo. L’Italia si sta preparando e il governo scommette anche sui beni culturali. Sì, perché nel nostro Paese visitato da tutto il mondo, e che da solo contiene un’altissima percentuale di tesori d’arte a livello mondiale, occorre non sprecare l’occasione offerta dal Pnrr.
È per questo che si costituirà una speciale Soprintendenza per il Pnrr, da istituire presso il Ministero della cultura. L’obiettivo? Assicurare la più efficace e tempestiva attuazione degli interventi finanziati dal piano Next Generation Eu. L’ufficio sarà di livello dirigenziale generale straordinario e resterà operativo fino al 31 dicembre 2026. Ovvero fino al termine ultimo in cui l’Italia potrà spendere al meglio i quasi 200 miliardi di euro che adesso le spettano in virtù del Recovery fund.
La previsione di un’organismo ad hoc, e a tempo, di questa natura emerge dalle fitte pagine del decreto legge Governance e Semplificazioni per le funzioni di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Naturalmente nei casi in cui tali beni siano interessati dagli interventi previsti dal Pnrr e debbano passare la valutazione di impatto ambientale in sede statale. Oppure rientrino nella competenza territoriale di almeno due uffici periferici del Ministero. La Soprintendenza speciale opererà anche avvalendosi, per l’attività istruttoria, delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio.
In caso di necessità e per assicurare la tempestiva attuazione del Recovery plan, la Soprintendenza speciale potrà esercitare i poteri di avocazione e sostituzione nei confronti delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio. Le funzioni di direttore della Soprintendenza speciale saranno svolte dal direttore della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero, al quale spetta la retribuzione prevista dalla contrattazione collettiva nazionale per gli incarichi dirigenziali ad interim.
Presso la Soprintendenza speciale sarà costituita una segreteria tecnica. Ne farà parte, oltre al personale di ruolo del Ministero, un contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale. Per la durata massima di 36 mesi e un importo massimo di 50.000 euro lordi annui per singolo incarico. Entro il limite di spesa di 1.500.000 euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
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