Primo piano

Covid, a settembre vaccinati 8 italiani su 10. Recovery: la scommessa della mobilità sostenibile

Non è escluso che si debba ricorrere a una terza dose per contrastare le varianti

Entro il mese di settembre l’80% degli italiani avrà ricevuto il vaccino, prevede il commissario Figliuolo. Oggi sono oltre 13 milioni i vaccinati, quasi un italiano su 4, con oltre 22milioni di dosi in arrivo a giugno e la soglia delle somministrazioni stabile sopra le 500mila al giorno. E col Recovery plan l’Italia ha la possibilità di puntare a una rivoluzione della mobilità, scommettendo su bici, monopattini e scooter elettrici.

L’ipotesi di una terza dose del vaccino

Il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo indica il piano per l’autunno. È arrivato il momento di cominciare a pensare al superamento della gestione emergenziale della pandemia. Per quanto riguarda le vaccinazioni si deve passare, sostiene Figliuolo, dai grandi hub a un maggiore coinvolgimento di medici di base, pediatri e farmacie. Anche in vista della possibilità di dover procedere ad una terza dose per far fronte alle varianti del Covid.

Le dosi agli adolescenti

L’occasione di fare il punto sui primi tre mesi alla guida della struttura commissariale e tracciare le linee di quelli che verranno dopo l’estate, la offre l’audizione alla Camera in Commissione Bilancio, dove è in discussione il decreto Sostegni. Entro il 30 settembre, dice il generale, avremo vaccinato l’80% della popolazione. Vale a dire 54,3 milioni di italiani compresi quelli nella fascia tra 12 e 15 anni. Per essi al momento è autorizzato solo il vaccino di Pfizer, ma Moderna ha chiesto all’Ema l’autorizzazione anche per gli adolescenti.

“Mantenere le 500mila iniezioni al giorno”

Per raggiungere l’obiettivo di fine settembre, sottolinea però il Commissario, è necessario proseguire sulla strada intrapresa. Ciò significa collaborazione con le Regioni, il cui coinvolgimento è di “vitale importanza”, ma anche procedure “flessibili” per le prenotazioni ad agosto. E mantenere target di almeno 500mila punture al giorno, continuando a “privilegiare” le somministrazioni agli over 60 e ai fragili.

Nuova strategia dall’autunno

Con l’autunno servirà invece una nuova strategia. Che parta dal superamento della gestione emergenziale della pandemia. La “poderosa e complessa” macchina della struttura commissariale che sta gestendo la vaccinazione di massa è stata ed è uno strumento “efficace e straordinario”, dice Figliuolo. Ma questa macchina “nei prossimi mesi deve condurre gradualmente”, a una gestione ordinaria delle attività sanitarie da parte delle amministrazioni centrali e locali competenti.

Bici e motorini elettrici

Si stringono i tempi, intanto, per l’arrivo dei primi fondi del Recovery europeo. Servono ancora dei passaggi a livello di Consiglio e Commissione ma il reperimento sui mercati dei finanziamenti è cominciato. E una parte del Pnrr italiano dovrà servire a sviluppare nel nostro Paese la mobilità sostenibile. Nelle città europee monopattini, bici e motorini elettrici coprono solo 0,1% dei tragitti, rileva Repubblica. Se la quota salisse al 15%, entro il 2030 si risparmierebbero 999 milioni di ore all’anno passate nel traffico. Vuol dire l’1% del Pil della zona euro. Ma nel Pnrr si parla solo di poche risorse per le piste ciclabili. L’auspicio delle associazioni e di molti cittadini è che questa non risulti l’ennesima occasione persa per innescare un cambio di mentalità a favore di un’autentica mobilità sostenibile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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