Covid: via libera al Green Pass europeo. Recovery, cosa manca per l’arrivo dei fondi Ue
Dal 1 luglio spostamenti e viaggi all'estero senza più restrizioni
Via libera definitivo del Parlamento europeo al certificato digitale Covid dell’Ue, il cosiddetto Green Pass. Servirà per viaggiare all’interno dell’Unione senza restrizioni a cominciare dal prossimo 1 luglio. Sul fronte del Recovery si marcia a tappe forzate verso il mese di luglio: quello delle prime erogazioni dei finanziamenti del Next generation Eu.
Certificato Covid
Gli eurodeputati hanno dunque completato il lavoro legislativo sul documento per facilitare gli spostamenti all’estero dei cittadini europei e contribuire alla ripresa economica. Il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio europeo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. A quel punto entrerà formalmente in vigore. L’applicazione sarà immediata: dal primo luglio 2021.
Come funzionerà il Green Pass
In base all’intesa raggiunta nella serata di giovedì 20 maggio dalla Ue, il green pass europeo sarà disponibile sia in formato digitale sia in formato cartaceo. Attesterà se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus, o ha un risultato recente di test negativo, o è guarita dall’infezione. Il Green pass resterà in vigore 12 mesi. Il fatto di aver trovato un accordo a livello dell’Unione europea permetterà agli Stati membri di emettere certificati che saranno poi riconosciuti e accettati negli altri paesi dell’Unione. Il green pass non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio, ma consentirà comunque di spostarsi da un Paese all’altro dell’Unione senza ulteriori adempimenti.
Stop a quarantena e isolamento
In seguito all’adozione del green pass i Paesi Ue non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio. Ad esempio non potranno imporre la quarantena, l’autoisolamento o i tamponi. Tutto ciò a meno che “tali misure non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica” in risposta alla pandemia di Covid. Tenendo conto anche delle prove scientifiche disponibili, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)”. Le eventuali misure restrittive dovrebbero essere comunque notificate agli altri Stati membri e alla Commissione almeno 48 ore prima di entrare in vigore.
Recovery: le ultime tappe da compiere
Col mese di giugno anche i Pnrr nazionali dei Paesi Ue prenderanno corpo, sul piano operativo. L’occasione per la discussione dei primi Pnrr a Bruxelles potrebbe essere l’Ecofin (il Consiglio Economia e finanza) già programmato per il 18 giugno. O, secondo un’altra possibile ipotesi, una riunione straordinaria che il Portogallo ha dato disponibilità a convocare per fine mese. Oltre a portare avanti la valutazione dei Recovery plan di ciascun Paese, la Commissione si è preparata a reperire sui mercati i capitali per finanziare Next Generation Eu, che ammonterà complessivamente a 750 miliardi, di cui i primi 80 da raccogliere già nel corso della seconda metà del 2021.