È una festa la vita, viviamola insieme.” – così Guido Anselmi, interpretato dal magistrale Marcello Mastroianni, ci esortava nel finale di  (1963), mostrando il superamento della crisi che, nel corso della pellicola, lo ha afflitto. Un invito quanto mai attuale che, in fondo, Federico Fellini aveva rivolto a se stesso. Dallo sguardo inquieto, affezionato a quelle atmosfere oniriche e legato, indissolubilmente, allo scenario circense, elementi che hanno reso la sua cifra stilistica inconfondibile, il regista riminese è stato tra i maestri della settima arte. Acuto osservatore, ha dimostrato di saper leggere e reinterpretare le contraddizioni di fondo dei suoi tempi, come ha ampiamente dimostrato in pilastri del cinema quali La Dolce Vita. Ora, Federico Fellini tornerà nuovamente ad incantarci al cinema. E il merito è di Silvia Giulietti, che con il documentario Fellinopolis ci offre un’immagine inedita del genio italiano. Il film è disponibile da oggi 10 giugno nelle sale.

Fellinopolis, l’omaggio al genio di Federico Fellini: il regista torna al cinema con un inedito “backstage”

Montatrice, direttrice della fotografia, operatrice di macchina: Silvia Giulietti vanta un curriculum invidiabile. Grazie all’acquisizione dell’archivio di Ferruccio Castronuovo, la regista ha potuto portare avanti il progetto ambizioso. Giulietti si è trovata, difatti, in possesso di reperti storici: inediti backstage di personalità quali Sergio Leone a Nanny Loy, tutte documentate da Castronuovo. Tra queste, ovviamente, Federico Fellini. L’operazione le ha dunque consentito di portare avanti il progetto: Fellinopolis ci porta nel vivacissimo Teatro 5, dietro le quinte dei capolavori felliniani.

L’idea del documentario ha avuto una lunga gestazione, partendo sin dal 2007, anno in cui Silvia Giulietti aveva mostrato la volontà di realizzarlo. Dopo ben tredici anni, il progetto ha visto finalmente la luce, ma la chiusura delle sale cinematografiche, a seguito delle norme di sicurezza, ne ha impedito l’uscita sul grande schermo. Tuttavia, l’attesa ci ha ripagati. Fellinopolis raccoglie, infatti, una serie di materiali eterogenei e inediti: tra interviste a volti quali Maurizio Millenotti, Lina Wertmuller, Nicola Piovani, Dante Ferretti, passando per veri e propri “scarti” o scene tagliate, il documentario ci mostra un Fellini inedito dietro le quinte.

Fellinopolis, un viaggio nell’immaginario e nella “polis” felliniani

Il circo, il sogno, l’amore per la figura femminile, il rimosso: questi sono i grandi temi che hanno influenzato l’intera filmografia di Federico Fellini. Il regista riminese, sin dai suoi primi lavori, ci ha mostrato la sua passione per l’ambiente circense e per la figura clownesca. Da ricordare, in tal senso, La Strada (1954) che nel 1957 gli valse il suo primo Oscar al Miglior Film Straniero. Un’immensa Giulietta Masina, nei panni della Gelsomina Di Costanzo, è costretta a esibirsi dal mastodontico Zampanò (Anthony Quinn), in un abito che richiama la maschera di Pierrot.

Allo stesso modo, le figure maggiorate e giunoniche di Anita Eckberg ne La dolce vita (1960) o della Saraghina in 8½ (1963) si mescolano in un vortice che confonde presente e passato, azzerando le barriere temporali. Ed è così che si svela il rimosso, la crisi personale: quella che affligge Guido Anselmi in 8½ e che, di fatto, ha afflitto Federico Fellini nel corso della propria esistenza. Grazie a Fellinopolis possiamo rivivere tutto questo, a partire da oggi giovedì 10 giugno al cinema.