Il Festival di Sanremo 2021 continua a far parlare di sé. Oltre al fatto che la musica presentata alla kermesse che si è svolta più di tre mesi fa continui a monopolizzare le emittenti radiofoniche, oggi c’è da raccontare qualcosa di più. È infatti stato pubblicato da pochissime ore Mille, il nuovo singolo- tormentone estivo targato Fedez, Orietta Berti ed Achille Lauro. I tre si sono incontrati proprio dietro le quinte del teatro Ariston. Lì hanno dato vita a quella che, dopo i primi ascolti, è considerabile una vera e propria hit.
D’altronde lo stesso Fedez ha ammesso di essere stato colpito dalla verve dimostrata dall’Usignolo di Cavirago a Sanremo. Durante la diretta Instagram che ha preceduto di qualche minuto la release ufficiale, avvenuta a mezzanotte, il rapper milanese ha infatti detto: “Quando ho sentito il pezzo di Orietta ho pensato immediatamente che fosse il caso di coinvolgerla in questo progetto”. In effetti il pezzo è tutt’altro che deludente: l’atmosfera che si viene a creare durante l’ascolto è esattamente quella ricercata dagli artisti.
Fedez è il Re Mida della musica italiana
Se le strofe concepite da Fedez ed Achille Lauro offrono un netto richiamo alla modernità e alla musica che oggi piace di più alle nuove generazioni, il ritornello è un vero e proprio capolavoro. La voce di Orietta Berti ci riporta alle atmosfere tipiche degli anni ’60. Le notti stellate, le spiagge gremite e più in generale un sentimento di spensieratezza sono un qualcosa che esclusivamente una vacanza nello Stivale può assicurare.
Ancora una volta Fedez si dimostra il Re Mida della musica italiana. Nell’arco di poche settimane è infatti passato dal collaborare con tha Supreme (idolo, soprattutto, dei più giovani) al farlo con Orietta Berti, ossia una delle artiste “storiche” del panorama artistico italiano. Il tutto in totale scioltezza, mostrando delle potenzialità radiofoniche da non sottovalutare in entrambi i casi. Mille sarà indubbiamente il tormentone dell’estate 2021, ed è più che giusto che sia così!
Opera – foto di Francesco Vezzoli
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