Sono stati giorni di apprensione per Christian Eriksen. Il giocatore, lo scorso sabato 12 giugno, si era difatti accasciato sul campo, in occasione dello scontro Finlandia-Copenaghen. Ora, fortunatamente, dopo alcuni giorni, il calciatore è tornato a parlare. Il 43enne ha difatti deciso di tranquillizzare i tifosi, condividendo un proprio selfie dal suo profilo Instagram. Direttamente dall’ospedale, in attesa di ulteriori controlli, Eriksen informa tutti di stare bene. Ecco dunque le parole del giocatore.

Christian Eriksen, il giocatore tranquillizza i propri fan con un selfie: “Sto bene, considerate le circostanze”

I tifosi hanno ancora impressa l’immagine di Christian Eriksen che si accascia sul suolo. Il giocatore ha difatti destato preoccupazione, facendo temere il peggio ma, fortunatamente, pare che si stia rimettendo. Per questo ha deciso di condividere un selfie direttamente dal proprio letto dell’ospedale, tranquillizzando tutti: “Ciao a tutti. Un grande grazie per il vostro affetto e i messaggi da tutto il mondo. Significano molto per me e la mia famiglia. Sto bene, considerate le circostanze. Devo ancora fare degli esami in ospedale, ma mi sento bene” – si può leggere sul suo profilo. Eriksen ha poi concluso, affermando: “Ora tiferò per i ragazzi nelle prossime partite della Danimarca“. Pollice alto e sorriso sono segni inequivocabili della ripresa del giocatore, il quale spera di poter tornare presto in campo.

In effetti, già attraverso il suo agente e amico Martin Schoots aveva fatto sapere di voler tornare sul campo. Attraverso Schoots, Eriksen aveva infatti ammesso: “Voglio capire cosa è successo, io sarei pronto per tornare ad allenarmi“. Insomma, per ora le condizioni del pilastro dell’Inter e della nazionale danese sembrano essersi finalmente stabilizzate e questo è l’importante. Al momento, tuttavia, Roberto Corsetti, direttore del Centro Medico B&B di Imola ha affermato che sia prematuro pensare ad un ritorno in tempi brevi.

LEGGI ANCHE: Covid, Green Pass al via ma la variante Delta fa paura. Recovery: un miliardo per le tecnologie anti tumori