A partire dal 2006, il termine “ceruleo” è entrato a far parte del vocabolario di molti, sebbene quasi nessuno avesse ancora idea di cosa si trattasse. A rendere celebre la parola, mostrando agli spettatori la differenza – impercettibile ai più – con il “lapis”, è stato quell’iconico monologo recitato da Miranda Priestly, interpretata – magistralmente, come se fosse il caso di puntualizzarlo – da Meryl Streep. Il film che si è fatto portavoce di tutto ciò, ovviamente, è Il Diavolo veste Prada. Tra i cult degli anni Duemila, la pellicola ha appassionato milioni di spettatori nel mondo. In virtù dei 15 anni di uscita sul grande schermo, dunque, Entertainment Weekly ha ben pensato di riunire il celeberrimo cast.
Il Diavolo veste Prada, 15 anni di storia ma è ancora così chic
“È effettivamente ceruleo” – chiunque abbia visto Il Diavolo veste Prada è consapevole dell’importanza di questa frase. Si tratta, infatti, del preludio del monologo di Miranda Priestly contro Andrea “Andy” Sachs (Anne Hathaway). La nuova segretaria della perfida direttrice della rivista Runaway è, difatti, una ragazza comune sprovvista di conoscenze in fatto di tendenze e moda, che si trova catapultata, d’un tratto, in un mondo a lei del tutto estraneo. Un mondo competitivo, composto da gente che la giudica perché “tu mangi carboidrati, Cristo santo“.
Eppure, la pellicola riesce nel rappresentare con sagace ironia quella realtà, offrendo una delle commedie di maggior successo degli anni Duemila. Il tutto, grazie anche ad un cast d’eccezione, capitanato dalla splendida Meryl Streep. Al contempo, Il Diavolo veste Prada assiste anche alla presenza di Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci e Adrian Grenier. Nonostante la pellicola sia stata diretta da David Frankel ben 15 anni fa, riesce ancora nell’impresa di conquistare il pubblico, risultando fresca e attuale.
Il Diavolo veste Prada, il cast di nuovo insieme dopo 15 anni: gli aneddoti emersi dalla reunion
Per questo, Entertainment Weekly ha tentato il tutto per tutto, riunendo il cast originale, insieme alla scrittrice dell’omonimo romanzo, da cui il film è tratto, ovvero Lauren Weisberger, la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna e il regista, per raccontare ciò che non abbiamo visto in scena. Ciò che ne è emerso è stato un quadro inedito: ad esempio, per entrare meglio nel personaggio, Meryl Streep non ha rivolto la parola ad Anne Hathaway ed Emily Blunt. Oppure, prima dell’iconica interprete tre volte Premio Oscar, la produzione aveva considerato altre attrici. Michelle Pfeiffer, Glenn Close e Catherine Zeta-Jones erano, infatti, alcuni dei nomi fatti. Così come il personaggio di Andy, pensato inizialmente per Rachel McAdams.
Nonostante il personaggio di Miranda fosse una chiara riproposizione sul grande schermo di Anna Wintour, quest’ultima è stata, per certi versi, un ostacolo al film. Molte personalità della moda, infatti, si erano rifiutate di apparire all’interno della pellicola, per il timore di innervosirla. “Ho avuto enormi difficoltà a trovare qualcuno del mondo della moda che parlasse con me, perché la gente aveva paura di Anna e di Vogue, non voleva essere tagliata fuori.” – ha difatti ammesso la sceneggiatrice McKenna. Ciononostante, Il Diavolo veste Prada è stato un successo da 124 milioni di dollari solo in suolo statunitense. E, soprattutto, uno dei film manifesto degli anni Duemila.
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