Palazzo Pantini Nicchiarelli, il Lago Trasimeno e i luoghi amati da Goethe, Byron e Stendhal [ESCLUSIVA]
Un territorio di borghi meravigliosi dall'antico ed immutato fascino
Ai confini tra Umbria e Toscana sorge un’incantevole borgo costruito da secoli di storia: Castiglione del Lago. Il nome deriva da Castellum Leonis, Castello del Leone, la struttura difensiva che caratterizza il centro. La cittadina fondata dagli Etruschi ed ampliata dai Romani nel periodo medievale raggiunge il suo massimo splendore, sotto la guida della Famiglia Corgna. Tra le bellezze artistiche e culturali di questo suggestivo paesino immerso nel Parco Regionale del Trasimeno, un’area naturale protetta di incredibile bellezza, troviamo il magnifico Palazzo Pantini Nicchiarelli. Costruito in epoca napoleonica, come palazzo gentilizio della Famiglia Pompilj, si distingue per la sua atmosfera intima ed esclusiva, caratterizzata dal fascino unico che solo una residenza così antica e prestigiosa può offrire.
Gli ampi saloni e le terrazze, l’incantevole giardino panoramico affacciato sulle mura federiciane dell’Acropoli, con la meravigliosa vista mozzafiato sul lago, rendono questo luogo uno scenario incantevole. E proprio il lago Trasimeno ha fatto da cornice al noto amore, dal risvolto drammatico, tra la maggiore poetessa dell’Ottocento Vittoria Aganoor e il deputato perugino Guido Pompilj. La Aganoor ebbe modo di godere di una vista incantevole sul lago, e di tradurre le sue emozioni in appassionati versi, contenuti nelle Nuove liriche. Questi luoghi sono stati teatro della Battaglia del Trasimeno vinta da Annibale, ma anche terra di personaggi dal calibro di San Francesco, Pietro Vanucci “Il Perugino” e Cesare Borgia. Scenari fiabeschi che hanno suscitato la profonda ammirazione di Goethe, Byron e Stendhal.
Palazzo Pantini Nicchiarelli: una storia che parte dall’epoca Napoleonica
Ad accoglierci e a spiegarci le vicende di questa antica dimora è l’attuale proprietario e custode morale del Palazzo: il Dottor Fabio Nicchiarelli. Ed è proprio lui a condurci in un affascinante viaggio nel tempo dove varie epoche si intrecciano tra loro in un excursus intriso di emozioni. “Questo edificio è stato costruito su stratificazioni preesistenti agli inizi dell’Ottocento per volere di un facoltoso borghese, approfittando del fatto che in quel periodo era arrivata la grande ventata di novità della rivoluzione francese. Dal punto di vista sociale, politico, economico fu un momento particolare.”, afferma in esclusiva a Velvet Mag Fabio Nicchiarelli, la cui famiglia è proprietaria da quasi un secolo della prestigiosa magione.
Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, era un territorio controllato dallo stato pontificio e vessato sia dal punto di vista militare che fiscale. La conquista di Napoleone di questi territori consentì ad una fetta della popolazione di alzare la testa e di intraprendere nuove attività. L’alta borghesia ne approfittò ed iniziò anche la corsa all’esibizione delle proprie risorse economiche.
Una di queste famiglie del circondario era la Famiglia Pompilj che volle costruire questo edificio neoclassico all’interno di Castiglione del Lago dando una grande immagine di sé
“Palazzo Pantini Nicchiarelli ha dimensioni molto importanti rispetto alle altre dimore del borgo. Il progetto e la costruzione furono affidati al famoso architetto Giuseppe Piermarini“, chiosa in esclusiva a Velvet Fabio Nicchiarelli, che continua: “Molti degli affreschi che ospitiamo furono dipinti da Bartolomeo Pinelli, artista che in epoca napoleonica ebbe grande successo. Lui fu uno degli esecutori dell’appartamento napoleonico al Quirinale. Quindi il nostro Palazzo rispecchia perfettamente l’immagine di quel periodo storico, persino gli arredi risalgono a quell’epoca come i mobili impero. Dal punto di vista storico, in quel periodo si stava vivendo la riscoperta degli scavi di Pompei. I pavimenti a mosaico, presenti nella dimora, vennero imitati dalle ville romane. La scala elicoidale è un gioiello neoclassico di leggerezza di Piermarini”.
Palazzo Pantini Nicchiarelli si sviluppa infatti su due piani, al piano nobile ci sono due suites e il salotto con gli affreschi di Bartolomeo Pinelli
“La mia famiglia acquisì l’edificio fra le due guerre. Chi ha fatto costruire il Palazzo ne andava molto fiero, aveva un figlio, protagonista del Risorgimento, che si rifugiò in Toscana. Alla fine la dimora fu venduta, passò di Proprietà più volte fino ad arrivare ai miei avi.”, ricorda Fabio Nicchiarelli, che aggiunge: “Certamente ci sono oneri ed onori ad essere proprietari di una struttura del genere, il che richiede una grande responsabilità., afferma Nicchiarelli, alla cui custodia della dimora è aiutato dalla vulcanica Nicoletta Sarti. “L’onerosità della manutenzione è notevole dal momento in cui si vuole rispettare l’equilibrio e le caratteristiche intrinseche dell’edificio. D’altra parte è un compito anche piacevole impegnarsi a custodire un gioiello del genere.”
In una delle stanze più rappresentative di Palazzo Pantini Nicchiarelli è perfettamente conservato un pregiato arazzo indiano seicentesco
Un cimelio in seta e fili di oro zecchino che rappresenta l’albero della vita, portato in Italia da un prozio della bisnonna dell’attuale proprietario. Quando Federico II di Svevia arrivò in questa zona il borgo fortificato e il Castello di Castiglione del Lago erano diroccati. Questi luoghi erano stati distrutti da una serie di scontri tra aretini, sostenitori dell’imperatore e perugini, strenui difensori degli interessi del Pontefice.
Federico II di Svevia intuendo l’importanza strategica del borgo, che domina tutto lo specchio d’acqua del Trasimeno, volle che fosse riedificata una struttura inespugnabile
“Fra gli architetti militari che operarono a questa stratificazione figura anche Frate Elia che era l’amico del cuore di Francesco D’Assisi. Frate Elia era stato anche il primo priore dei francescani ma entrò in conflitto con il Pontefice fino ad essere scomunicato. Questa scomunica lo lanciò tra le braccia dell’Imperatore anche perché Elia era un letterato. Una persona di una cultura impressionante per l’epoca tanto da essere anche un valentissimo architetto. A lui si deve la costruzione della Basilica di San Francesco D’Assisi.”, ricorda Nicchiarelli. Il frate fu uno dei responsabili della ricostruzione di Castiglione del Lago. Il borgo è circondato da una cinta muraria e nella parte riservata a zona militare è caratterizzato dalla Rocca del Leone.
Palazzo Pantini Nicchiarelli, pur dotato di suites in cui soggiornare, non si prefigge di essere un hotel ma una dimora dall’elevato contenuto artistico
Proprio qui fa sfoggio di sé il più grande giardino privato di Castiglione del Lago. In epoca rinascimentale lo spazio esterno faceva parte dei Giardini del Duca della Cornea. E’ uno dei giardini dove Cesare Caporali scrisse “Gli orti di Mecenate”. Orti perché in realtà l’esterno era rigorosamente decorato con piante da frutto. Oggigiorno è una giardino ristrutturato con gli schemi dell’Ottocento. Ci sono delle piante che in quel periodo erano di gran moda perché avevano quel tocco di esotico, come magnolie e palme delle Canarie, che distinguevano le dimore di chi aveva più facoltà di spesa.
E proprio dall’opera di Caporali prende il nome anche il gruppo storico di danze e balli della Confraternita di San Domenico “Gli Orti di Mecenate”, nato per rievocare la processione che i duchi della Corgna, signori di Castiglione del Lago, istituirono nel 1638 come ringraziamento per la miracolosa guarigione della duchessa Eleonora, afflitta da cancrena.
Il Palazzo punta ad esperienze emozionali che siano adeguatamente sostenute da un servizio che non vuole essere solo quello di un grand hotel ma il fascino di vivere in una vera e propria residenza d’epoca
“In fondo questa è una casa. Ricordo da bambino che trascorrevo qui tutte le vacanze estive con i miei nonni, nei giorni di pioggia andavo in bicicletta fra tutte le stanze del palazzo.”, ricorda piacevolmente Nicchiarelli. A Castiglione del Lago è possibile ammirare anche Palazzo della Corgna, oggi sede di importanti attività culturali e di un articolato percorso museale al cui interno sono visibili le vicende della Famiglia della Corgna dipinte dal celebre pittore Niccolò Circignani, detto il Pomarancio. Collegata a Palazzo della Corgna c’è la Rocca del Leone, la fortificazione militare edificata a partire della seconda metà del XII secolo sui resti di un’acropoli etrusca. La Rocca a pianta pentagonale venne modificata da Federico di Svevia in relazione al segno astronomico del Leone.
All’interno delle mura del castello è allestito un suggestivo anfiteatro dove si alternano spettacoli d’arte per l’intero periodo estivo. A Castiglione del Lago è possibile inoltre soggiornare anche nelle raffinate strutture del Boutique Hotel o l’Hotel Aganoor, o nei deliziosi b&b Il Torrione e l’Antica Gabella. L’Azienda Agricola Bittarelli, è un luogo incontaminato dove poter degustare sapori unici, come l’olio extravergine “Doc Umbria”, l’aglione, detto anche l’aglio del bacio e i pici, la pasta fresca locale. Il ristorante La Cantina offre invece ottime specialità lacustri, come la carpa regina. Ottimo anche il ristorante La Capannina.
Il Trasimeno è la terra della Civiltà Etrusco-Romana data la sua particolare collocazione strategica tra Firenze e Roma
Proprio gli Etruschi consideravano il Trasimeno un luogo di cerniera tra Cortona, Perugia e Chiusi. Per tale motivo il territorio è caratterizzato da insediamenti sparsi di cui rimane testimonianza nelle urne cinerarie e nelle chiese. Molti di questi reperti sono visibili presso il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi di Città della Pieve. Questo incantevole borgo, scelto per le sue recenti nozze e dimora persino da Luca Argentero, conserva l'”Adorazione dei Magi” del Perugino. Altra terrazza naturale sul Trasimeno è Panicale. Qui la presenza del Rinascimento ha lasciato impronte notevoli: come quelle del Perugino il cui affresco “Martirio di San Sebastiano” è custodito nella Chiesa di San Sebastiano. Maria Gloria Tommasini, brillante guida turistica, può condurre nelle meraviglie del luogo
Da visitare anche Isola Polvese che fa parte del parco Naturale del lago Trasimeno
Dal punto di vista artistico l’isola conserva memorie storiche come la Chiesa di San Secondo, il Monastero Olivetano, la Chiesa di San Giuliano e il Castello medioevale. Il Professor Luciano Giacchè è un profondo studioso del territorio. Villa Polvese è il resort dove poter soggiornare acquisito dal Conte Giannino Citterio e impreziosito dall’architetto Tommaso Buzzi. All’interno della struttura c’è il rinomato ristorante Dolce Agoia capitanato dallo chef Maikoll Segantini. La Cooperativa Pescatori del Trasimeno svolge un ruolo cardine nel delicato equilibrio biologico del lago.
Tuoro sul Trasimeno racconta invece lo svolgimento dello scontro della battaglia sul Trasimeno, recentemente completato con il Museo omonimo
Inoltre qui ha sede il Museo del Merletto al cui interno sono custoditi una vasta esposizione di prestigiosi manufatti eseguiti dalla scuola di ricamo istituita dalla Marchesa Elena Guglielmi. Poco distante da Palazzo Pantini Nicchiarelli sorge Perugia. Per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante, presso la Biblioteca Augusta, è possibile ammirare fino al 30 ottobre 2021 l’esposizione “Dante a Porta Sole. Dai manoscritti a Dante Pop”. La mostra fa parte del progetto «Dante in Umbria. L’Umbria per Dante» che prevede numerose iniziative, per illustrare sotto diversi aspetti la poliedricità della figura del Sommo Poeta. Da vedere anche la Cappella di San Severo, le sale Gialla e Rossa di Palazzo dei Priori, di Palazzo della Penna e della Torretta.
Suggestiva la visita agli scavi archeologici di Perugia sotterranea
Il tour permette si scendere quindici metri al di sotto del chiostro settecentesco della Cattedrale e, alla discesa di quota, durante il tour, corrisponde una vera e propria immersione negli strati storici più antichi. Appena fuori Perugia c’è l’elegante struttura il Castello di Monterone dove poter degustare il tartufo fresco e il semifreddo al bacio, dolce tipico locale.
L’aera del Trasimeno, inoltre, possiede un’enorme ricchezza enogastronomica
Oltre all’antica tradizione della cucina del pesce, agli ottimi vini e all’eccellente olio della Cooperativa Oleificio Pozzuolese, la cultura regionale conferisce enfasi alle carni, ai salumi e allo zafferano del Consorzio Il Croco di Pietro Perugino Zafferano Città della Pieve. Le paste nella cucina locale sono i Pici o Umbricelli, grossi spaghetti fatti a mano. Una vera unicità è la Fagiolina del Trasimeno; il piccolo legume che dal 2000 è Presidio Slow Food. L’URAT, l’Unione Ristoratori Albergatori del Trasimeno, promuove un progetto di filiera enogastronomica denominata Trasimeno Sapori al fine di valorizzare i prodotti tipici del luogo. Anche l’Unione dei Comuni del Trasimeno è molto attiva nella promozione del luogo. Non ultima caratteristica del territorio le preziose ceramiche di Antica Deruta.