Adesso è ufficiale: il Green Pass europeo, valido per muoversi fra gli Stati membri dell’Unione, sarà attivo dal prossimo 1 luglio. La lotta al Covid, però, non è finita. C’è preoccupazione anche in Italia per la variante Delta del Coronavirus. E dal lato del Recovery plan si attendono i finanziamenti per massicci acquisti di macchinari in grado di aiutare gli ospedali per le cure anti tumorali.
Da Bruxelles via libera, dunque, al regolamento che istituisce il certificato Covid digitale Ue, o Green Pass, a partire da luglio. Il certificato aiuterà i viaggiatori che lo detengono ad evitare di essere sottoposti a test e/o quarantene quando viaggiano all’interno dell’Unione. Il Pass sarà un diritto per tutti i cittadini europei che abbiano i requisiti. Vale cioè per chi è stato vaccinato, per chi è guarito dal Covid-19 e per chi si sottopone a un test e risulta negativo.
Il certificato sarà rilasciato dalle autorità nazionali gratuitamente. In formato digitale o cartaceo. Riporterà un codice Qr che consentirà di verificarne l’autenticità in tutta Europa. Per i certificati già emessi da Stati o regioni è previsto un periodo di 6 settimane perché possano essere resi compatibili con il modello europeo.
Il mese di luglio sarà particolarmente importante anche perché il 31 luglio finirà lo stato di emergenza in Italia. L’obiettivo del governo è di non prolungarlo. Lo ha fatto capire il ministro della Salute Roberto Speranza. “Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione – ha dichiarato -: 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese”. Oggi 15 giugno, però, si riparte anche con matrimoni, congressi e parchi tematici.
La variante Delta del virus però getta un’ombra di inquietudine sulle settimane a venire. I contagi da Sars-CoV-2 calano in Italia, ma la variante indiana del Covid – ora identificata come “Delta” – obbliga a mantenere la guardia sempre alta. I casi al momento sono pochi, sembra però che il rischio di ricovero in ospedale per la variante Delta sia quasi doppio rispetto a quello della variante Alfa (inglese). Due dosi di vaccino forniscono comunque una forte protezione contro il mutante.
“Un cambio di passo radicale verso l’equità di trattamento sul territorio nazionale”. L’Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica (Airo) ha accolto con “grande soddisfazione” i fondi previsti dal Recovery plan italiano per l’ammodernamento digitale del parco tecnologico negli ospedali. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si prevede infatti un investimento pari a 1,19 miliardi di euro. Serviranno per l’acquisto entro fine 2024 di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico. Come ad esempio: Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistema radiologico fisso, angiografi, gamma camera, gamma camera/Tac, mammografi, ecotomografi.
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