Alle soglie dell’estate si torna a parlare di turismo in bici. Il cicloturismo resta ancora poco diffuso nel nostro Paese, se comparato alle abitudini di grande utilizzo della bicicletta che esistono in altri Paesi europei. In Italia naturalmente gli appassionati delle due ruote non mancano. Anche perché siamo storicamente una nazione molto legata alla passione per il Giro d’Italia, la bici da corsa, gli allenamenti e le escursioni in mountain bike alla domenica. Tuttavia i veri e propri viaggi per centinaia di chilometri attraversando colline, pianure, paesi, parchi e riserve sono ancora appannaggio di una minoranza. Più spesso incrociamo ciclisti stranieri sulle nostre strade, forniti di tutto punto per compiere lunghe traversate.
Stanziati centinaia di milioni
Adesso però il settore del cicloturismo è in crescita. A spingerlo anche la riscoperta della bicicletta durante il lockdown e le chiusure per zone, dovuti all’emergenza Covid. Lo scorso anno il numero dei ciclisti è cresciuto del 20% in Italia rispetto all’anno precedente. Il governo ha stanziato centinaia di milioni di euro per la mobilità ciclistica. Fra decreti, legge di bilancio e poi il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza basato sulle risorse del Recovery fund.
La Fiab: “Le Regioni investano di più”
Ora si tratta di spendere queste cifre. E dispenderle bene. Cosa non facile: come ha messo in luce la Fiab – la Federazione italiana ambiente e bicicletta -, molte Regioni non hanno ancora usato i fondi per la ciclabilità già ottenuti.
Piste ciclabili e ferrovie dismesse
Fra i progetti allo studio in Italia, ci sono le 10 ciclovie nazionali: 6.000 km che attraversano tutto il Paese. Ma anche la conversione in percorsi ciclabili delle ferrovie dismesse: 1.000 km già fatti, altri 4.000 da fare. E i progetti SIC2SIC dell’Ispra, per collegare in bici le aree protette di Rete Natura 2000, e di Federparchi per collegare i parchi italiani. Ogni euro investito in una ciclovia ne rende 3,5 al territorio. Ogni chilometro di percorso ciclabile genera un indotto annuo di 110.000 euro. Una rete estesa di ciclovie frutterebbe 2 miliardi di euro all’anno all’Italia. I numeri sono emersi il 15 giugno nel corso di un webinar sul cicloturismo della Fiab.