Mentre la Francia dice addio alle mascherine all’aperto da oggi 17 giugno, l’Italia ci pensa ancora. E il governo Draghi ipotizza che l’obbligo di indossare questo dispositivo di sicurezza anti Covid possa sparire dalla metà di luglio. Sul fronte del Recovery, intanto, supera le aspettative la prima emissione dei bond europei: la domanda ha superato di gran lunga l’offerta. 

Mantenere le distanze

Dal prossimo 15 luglio, se continua il trend positivo dei contagi e degli altri parametri, dovrebbe essere possibile non utilizzare più la mascherina all’aperto. Ma solo quando è possibile mantenere il distanziamento. A dirlo è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Il quale però ha sottolineato che la mascherina dovrà essere sempre tenuta in tasca, a disposizione.

Mascherina sempre pronta

“Sarà come con gli occhiali da vista per leggere da vicino che si portano sempre in tasca — spiega Sileri —. Tutti gli studi ci dicono che in una situazione epidemiologica sotto controllo come in Italia la possibilità di contagio all’aperto con la metà della popolazione vaccinata almeno con la prima dose è quasi nulla. Ma non dobbiamo dimenticare che la mascherina resterà un accessorio da portare sempre con noi. Perché in determinate situazioni, in fila dal gelataio o allo stadio, per non correre rischi dovremo essere pronti ad indossarla”.

Salvini: “Parlerò a Draghi”

Sul tema è intervenuto a Radio anch’io il segretario della Lega, Matteo Salvini. “In queste ore c’è un dibattito anche sulle mascherine. La Francia all’aperto le toglie, non penso che siano dei matti. Da Israele alla Norvegia prendono atto della situazione, la gente si è comportata bene, il piano vaccinale sta correndo. Io penso che lasciare a luglio e agosto, a 40 gradi all’ombra, anche all’aperto, l’obbligo di mascherina e la proroga di uno stato di emergenza che nei fatti non c’è” non abbia senso. “Parlerò con Draghi e sarà sicuramente una nostra proposta chiedere di togliere le mascherina all’aperto”.

Recovery, emissioni per 20 miliardi

Ieri 15 giugno è arrivato il d-day per il decollo del piano di ripresa dell’Unione europea. La Commissione ha collocato il primo E-bond a 10 anni per un importo di 20 miliardi. Come riporta il Sole 24 Ore, la domanda degli investitori è stata pari a sette volte l’offerta. Lo ha spiegato la stessa presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Queste emissioni che proseguiranno nel tempo hanno un doppio valore perché l’Unione europea è all’esordio come grande emittente di debito sovrano.