Martedì prossimo 22 giugno la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà a Roma. Presenterà ufficialmente il via libera di Bruxelles al Pnrr dell’Italia. Meno di un mese più tardi, il 13 luglio, è atteso che l’Ecofin, il consiglio dei ministri dell’Economia e Finanze dell’Unione europea, dia anch’esso l’ok al Recovery plan tricolore.

Franco: “Sono ottimista”

È stato proprio il ministro dell’Economia del Governo Draghi, Daniele Franco, a rispondere ai cronisti che gli chiedevano dell’Ecofin. Il titolare di Via Venti Settembre si attende che l’Ecofin “si esprima favorevolmente” sul piano italiano di ripresa e resilienza per accedere ai fondi del Next Generation Eu. Parlando con in giornalisti, riporta Radiocor, Franco ha detto che “il via libera della Commissione (la settimana prossima – ndr) è una tappa fondamentale. Dopodiché dovrà pronunciarsi l’Ecofin, ci riuniremo il 13 luglio”.

Pre-finanziamento entro luglio

“E in caso di necessità – ha sottolineato – faremo una riunione sempre a luglio. L’idea è che nella prima riunione di luglio o con la seconda riunione eventuale faremo tutto quanto”. Quanto al momento in cui sarà effettuato l’esborso – per l’Italia il pre-finanziamento sarà di circa 25 miliardi -, Franco non si è tirato indietro. “Non si è parlato di una data precisa, diciamo che è molto probabile che ciò possa avvenire entro luglio”. “Non è stato fissato un giorno preciso”. D’altra parte la Commissione sta lavorando a nuove emissioni di bond dopo la prima con la quale sono stati raccolti solo 20 miliardi, ammontare inferiore al pre-finanziamento.

Di Maio: “Spesa dei fondi in tempi utili”

Per rendere strutturale il Next Generation Eu bisogna vincere la prima sfida – ha argomentato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al vertice italo-spagnolo di Barcellona -. E cioè quella di spendere in tempi precisi gli attuali fondi”. “È importante aver dedicato questo Forum al Next Generation Eu, dopo un anno in cui i nostri popoli non credevano in una risposta europea. Il fatto che quasi la metà dei fondi sia destinato a Italia e Spagna significa che dalla nostra credibilità di usare i fondi dipenderà la credibilità dell’Unione europea”, ha sottolineato.