Il governo di Boris Johnson ha approvato un disegno legge che dal 2023 vieterà prima delle 21 le pubblicità che riguardano bibite e cibi calorici. La mossa è stata studiata per dare un colpo decisivo all’obesità infantile e per colpire il cibo spazzatura. Ma la scelta del governo inglese promette già importanti cali per gli introiti delle emittenti televisive e delle aziende alimentari.

L’obesità e il sovrappeso, soprattutto riguardante la popolazione infantile, rappresentano piaghe sanitarie e sociali per molti paesi. I governi di tutto il mondo negli ultimi anni hanno cercato di sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica con misure via via diverse. Ma la scelta intrapresa dal governo di Boris Johnson nel Regno Unito appare come una delle più drastiche. Giovedì, infatti, i ministri della Camera dei Comuni  hanno annunciato il duro provvedimento che vieterà la pubblicità di “cibo spazzatura” online e in televisione nelle ore in cui i più piccoli sono maggiormente esposti ai messaggi.

Le eccezioni per le piccole aziende

Secondo quanto riportato dai quotidiani inglesi, però, ci saranno delle eccezioni per alcune aziende. Il Telegraph, infatti, riporta che sarà vietata solo la pubblicità online a pagamento. Le aziende escluse, però, potranno comunque avere pagine e siti web sui social. Come annunciato dal Times, inoltre, saranno escluse dal provvedimento anche le piccole imprese, così come la pubblicità audio, gli spot alla radio e ai podcast. Le aziende produttrici di junk food, inoltre, potranno acquistare spazi pubblicitari in televisione da mandare in onda prima delle 21, a patto che non si mostrino i prodotti banditi. Il Primo Ministro, Boris Johnson aveva annunciato la sua lotta all’obesità già la scorsa estate, dopo il suo ricovero per il covid-19. Le misure, che possono apparire rigide, sono in realtà la versione ammorbidita della prima bozza, che aveva subito il duro attacco delle imprese alimentari e delle emittenti televisive.

LEGGI ANCHE: Haiti, imprenditore italiano liberato dopo tre settimane di sequestro