Mentre i Paesi europei, Italia compresa, accelerano sulla strada dell’addio alle restrizioni anti Covid, diventano sempre più preoccupanti gli effetti della variante Delta del Coronavirus. I casi dovuti alla mutazione apparsa per la prima volta in India lo scorso ottobre stanno subendo un’impennata.
Aumento esponenziale
Si parla già di una crescita esponenziale. Le previsioni del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) la confermano. Ma c’è di più. Secondo virologi e ricercatori, lungo tutto il corso dell’estate appena cominciata, la Delta potrà veicolare fino al 90% dei nuovi contagi in Europa. Ricordiamo che, per quanto la sua circolazione abbia subito una possente battuta d’arresto grazie alle campagne vaccinali simultanee in molti Stati, il Coronavirus è tutt’altro che scomparso. Anzi, stando ad alcune ipotesi, diverrà un virus endemico al pari dell’influenza stagionale, tanto che dovremo continuare a vaccinarci per anni.
La Gran Bretagna
Al di là di quello accadrà in futuro, è il presente che preoccupa. La convinzione che la variante Delta sia destinata a diventare dominante in tutta Europa è dimostrata dal caso britannico. Nel Regno Unito la Delta si è già sostituita alla variante finora più diffusa del Covid, la Alfa. La Gran Bretagna ha registrato un nuovo picco di contagi: ben 16.135 in 24 ore. Il fatto che abbia assunto il vaccino il 60% della popolazione ha permesso di ridurre sia i ricoveri che i decessi. Ciò non toglie che la mutazione scoperta in India lo scorso ottobre si stia diffondendo a forte velocità.
Israele, ingresso dei turisti rinviato
I dati provenienti da Londra hanno già messo in allarme la Germania. La cancelliera Angela Merkel auspica in tutti i Paesi dell’Unione europea la quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna. E Israele ha deciso di rinviare dal primo luglio al primo agosto l’ingresso nel Paese dei turisti vaccinati.
Focolai in Italia
In Italia, nonostante i numeri dell’epidemia siano al momento decisamente bassi, la minaccia della variante Delta comincia a pesare. “Non c’è un liberi tutti” ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Dobbiamo tenere alta l’attenzione“, ha aggiunto. A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte Regioni e per questo il premier ha esortato a “procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità“. Un’accelerazione necessaria quella sui vaccini. Nonostante i dati indichino che la vaccinazione protegga dalle forme gravi di Covid-19 ed eviti i decessi, non riesce a frenare i contagi. Il virus continua perciò a circolare e in questo modo aumentano le probabilità che possa accumulare mutazioni che portino a varianti capaci di trasmettersi in modo ancora più efficace o di eludere i vaccini.