Primo piano

Covid: dal 28 giugno via le mascherine all’aperto, ma non dappertutto

Fa eccezione la Campania, mentre resta alta la guardia contro la variante Delta

Ci siamo. Ultimo giorno, oggi domenica 27 giugno, con l’obbligo di indossare la mascherina anti Covid ovunque anche all’aperto. Poi, da domani 28 giugno, questa regola cadrà. La svolta avverrà nel giorno in cui tutta Italia, compresa la Valle d’Aosta, sarà definitivamente in zona bianca. Almeno per ora perché, facendo i debiti scongiuri, la situazione epidemiologica del nostro Paese lo consente. Qualora invece dovessero scattare zone rosse a livello locale, ad esempio a causa della sempre più forte diffusione della variante Delta del Coronavirus, la situazione cambierebbe di nuovo.

Ma non è un “liberi tutti”

Attenzione, però, perché la fine dell’obbligo di mettere la mascherina quando siamo in strada non è un “liberi tutti”. “La mascherina è e resta uno strumento fondamentale – ha ribadito nei giorni scorsi il ministro della Salute, Roberto SperanzaAll’aperto va indossata necessariamente solo quando non si può rispettare il distanziamento. Resta un punto fondamentale della nostra strategia”. “È vero che i nostri numeri (dell’epidemia in Italia, ndr.) sono migliori rispetto a un mese fa, ma – ha avvertito Speranza – non dobbiamo considerare chiusa la partita” contro il Coronavirus.

Distanziamento e assembramenti

In base alla nuova ordinanza del ministro, dunque, nelle zone bianche cessa l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie negli spazi all’aperto. Fatta eccezione per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti. E anche nel caso in cui si sia “in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario”. In sostanza: se, muovendoci all’aperto, veniamo a contatto o incontriamo persone che sappiamo non essere in buona salute. La nuova ordinanza sarà in vigore da domani 28 giugno fino al 31 luglio 2021.

L’eccezione della Campania

In direzione ostinata e contraria si muove però il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Nei centri urbani, nelle piazze e sui lungomare di tutta la regione si dovrà continuare a indossare la mascherina fino al 31 luglio. Secondo l’ordinanza di De Luca l’uso della mascherina all’aperto “resta obbligatorio in ogni luogo non isolato. Ad esempio nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomare nelle ore e situazioni di affollamento. E nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli e navi“.

Festa in Spagna, dietrofront in Israele

Continuare a indossare o meno i dispositivi anti Covid resta comunque un tema complesso anche fuori dal nostro Paese. In Spagna, da sabato 26 giugno, è scattata la revoca dell’obbligo di mascherina all’aperto. Salvo che negli spazi chiusi e in quelli aperti dove c’è il rischio di folla o non viene rispettata la distanza minima di un metro e mezzo. Contrordine invece in Israele. Già dal 25 giugno è stato reintrodotto l’obbligo di mascherina al chiuso. Una regola che il governo aveva abolito lo scorso 15 giugno. Causa del provvedimento è la risalita dei contagi, dovuti in larga parte alla variante Delta.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio