Cashback e licenziamenti, dal 30 giugno cambia tutto: le decisioni del Governo Draghi
Smantellato in buona parte il sistema di ammortizzatori anti Covid messo in piedi dall'esecutivo di Giuseppe Conte
Via il cashback di Stato e sblocco dei licenziamenti per i settori in ripresa mentre resteranno protetti i lavoratori più deboli. Queste le decisioni del governo a seguito della cabina di regia guidata dal premier Mario Draghi.
Ultimo giorno utile
Domani 30 giugno sarà l’ultimo giorno utile per accumulare pagamenti elettronici validi per ottenere il cashback. Come è noto si tratta dei rimborsi che si possono chiedere alla pubblica amministrazione per acquisti e pagamenti effettuati con carte elettroniche. Una norma varata dal Governo Conte lo scorso anno in piena pandemia di Covid. Quella che ora si avvia alla conclusione sarà però l’ultima sessione di rimborsi. La cabina di regia ha cancellato la sessione già prevista per il secondo semestre di quest’anno.
Premi e cartelle esattoriali
Stop quindi alla restituzione di un massimo di 150 euro semestrali. E anche di 1.500 euro per i 100mila maggiori utilizzatori di carte, i quali saranno premiati con il SuperCashback. Un sistema che in questi ultimi sei mesi ha permesso a circa 6 milioni di persone di accumulare rimborsi che saranno emessi da luglio in poi. Dal vertice a Palazzo Chigi è emersa inoltre la volontà di estendere di due mesi, fino al 31 agosto, il blocco delle cartelle esattoriali. A fare maggiormente rumore, però, è la decisione di cancellare il cashback, che il precedente esecutivo aveva voluto e finanziato fino al giugno del 2022 con circa cinque miliardi. Mario Draghi, dunque, ha deciso di eliminarlo con un anno di anticipo.
Sblocco licenziamenti
Sul fronte del lavoro si registra la mossa del Governo Draghi a favore delle aziende. Non sono bastate le tre manifestazioni sindacali nazionali, in contemporanea a Torino, Firenze e Bari, lo scorso 26 giugno. Il blocco dei licenziamenti dovuto alle conseguenze della pandemia di Covid non viene prorogato come chiedono a gran voce i rappresentanti dei lavoratori. Tuttavia una riunione a Palazzo Chigi, e la mediazione del premier Draghi, hanno posto le basi per un compromesso. Domani, ultimo giorno utile, il Consiglio dei ministri varerà un decreto. Il punto di caduta prevede il blocco dei licenziamenti selettivo. E un aumento degli strumenti di protezione di aziende e lavoratori. In pratica, ci sarà lo sblocco per i settori in ripresa, come industria manifatturiera ed edilizia. Lo stop con cassa Covid resterà invece fino al 31 ottobre per i comparti genericamente legati alla moda, come tessile, calzature, pelletteria. E anche per le aziende in stato di crisi che potranno però chiedere 13 settimane di cassa integrazione gratuita.