I giganti del web prendono ufficialmente posizione: Facebook, Google, Tik Tok e Twitter hanno dichiarato che si impegneranno a combattere gli abusi sulle donne che si verificano sulle loro piattaforme. L’annuncio è arrivato durante il Generation Equality Forum delle Nazioni Unite che si è tenuto a Parigi. L’iniziativa vanta il patrocinio del World Wide Web ed è nata a seguito di una lunga lettera d’appello scritta da volti noti del cinema e dello showbiz internazionale come: Emma Watson, Julia Gillard, Billie Jean King e Thandiwe Newton.

Abusi online: le donne più colpite appartengono alla Generazione Z

Stando alle ultime statistiche diffuse dalla Foundation, il 38% delle donne, su scala mondiale, ha subito abusi diretti online. Nel caso della Generazione Z e delle Millenials il numero sale al 45%. I dati suggeriscono anche che ad essere prese di mira con maggiore frequenza sono le donne di colore e quelle appartenenti alla comunità LGBTQ+. È indiscutibile che le conseguenze di abusi, online o in presenza che siano, sono devastanti. Come accade per gli abusi domestici, anche quelli che si verificano sul web spesso non vengono denunciati; molte donne optano per il silenzio ritenendo ancora più rischio esporsi. Le componenti psicologiche che entrano in gioco non permettono, chiaramente, di prendere decisioni a mente lucida e dunque spesso si finisce per tacere o tirare fuori solo a metà gli episodi di violenza subiti.

Azmina Dhrodia, Senior Policy Manager della Web Foundation, ha spiegato: “Con le loro risorse e la loro portata – in riferimento all’adesione dei giganti del web – queste quattro società hanno il potere di frenare questi abusi e migliorare le esperienze online di centinaia di milioni di donne e ragazze. Ora hanno la possibilità di lavorare con i principali esperti di diversi settori per co-creare soluzioni che possono portare ad un vero cambiamento. Gli impegni che hanno preso oggi dovrebbero essere celebrati come un trampolino di lancio per affrontare gli abusi contro le donne come priorità assoluta”.

Anche Antigone Davis, Global Head of Safety di Facebook, ha voluto sottolineare che: “Non vediamo l’ora di lavorare con altri leader e aziende tecnologiche per rendere Internet un luogo più sicuro per tutte le donne in tutto il mondo“.