Chiacchierando a bassa voce nel dormitorio del collegio dopo che le luci erano state spente, le altre ragazze avranno sicuramente ridacchiato quando è arrivato il turno di Diana Spencer di dire cosa volesse fare da grande. Avranno riso nel sentirle rispondere “Mi piacerebbe essere una ballerina o la principessa del Galles“. Eppure quella ragazzina avrebbe realizzato il suo sogno diventando ben di più: la Principessa del Popolo. E mentre arriva oggi il giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni, il 1° luglio, è ancora l’icona ammirata e amata da milioni di persone nel mondo. Moglie, madre, principessa, un po’ triste e a tratti ribelle e gioiosa; la sua è la storia di una donna che semplicemente non ha mai smesso di credere nell’amore.
Lady Diana, 60 anni fa nasceva la principessa alla ricerca d’amore
Nata il 1° luglio del 1961, Diana Spencer proviene da una delle famiglie più antiche dell’aristocrazia inglese con forti legami con la Corona. Eppure il suo desiderio sembra esser stato quello di trovare l’amore nella sua vita. Un desiderio nato già probabilmente quando a 6 anni viene abbandonata dalla madre Frances, scappata con un altro uomo. Da allora la sua vita è un susseguirsi di tate a cui lei riserva dispetti e mortificazioni di ogni tipo. Probabilmente è questo uno dei motivi per cui si opporrà con tutta se stessa al fatto che i figli William e Harry ne abbiano una.
La sua vita cambia da giovanissima. Nel luglio 1980 incontra il principe Carlo al barbecue di un amico e in seguito viene invitata a trascorrere un fine settimana come ospite dell’erede al trono a Balmoral. In quell’occasione – si dice – affascina la Regina e fa centro nel cuore severo del principe Filippo. Per la Famiglia Reale non ci sarà nessun’altra Principessa del Galles se non Diana e così sarà. Il 24 febbraio 1981 Buckingham Palace annuncia la notizia del fidanzamento reale e poco tempo dopo segue l’intervista imbarazzante nella quale lei si dichiara innamorata, mentre Carlo risponde: “Qualunque cosa significhi innamorato“. Ancora una volta il suo sogno di trovare l’amore sembra essere illusorio.
Dal matrimonio alla nascita di William e Harry
St. Paul è gremita di gente e Londra ha attirato nelle strade ben 600 mila persone in occasione delle nozze del principe Carlo con Lady Diana. Quel giorno la coppia offre al mondo una fiaba fatta di abiti da sogno, carrozze, sorrisi timidi e l’idea che possa esistere una Principessa del Popolo. I primi anni di matrimonio procedono bene. Tra alti e bassi la coppia riesce a trovare un modo per volersi bene e nel giro di qualche anno nascono i due figli: William ed Harry. Ben presto, però, Lady Diana si renderà conto che il suo è “un matrimonio troppo affollato”. L’erede al trono riallaccia una relazione con Camilla e la donna diventa lo spettro invisibile con cui Lady D. dovrà sempre confrontarsi. La sua fiaba moderna si infrange con la dura realtà e inizia per lei un periodo in cui diventa semplicemente l’accompagnatrice del marito. Si dedica proprio in quel tempo alle sue opere filantropiche avvicinandosi a cause come la lotta all’AIDS e a personaggi come Madre Teresa di Calcutta.
Il ruolo della moda nella ribellione silenziosa di Lady D.
Negli anni Lady Diana diventa un’icona di stile. I suoi vestiti fanno parlare, ispirano milioni di donne nel mondo, trasmettono messaggi. Difficile immaginare che avrebbe usato la moda come arma per eccellenza. L’ultima delle sue tate, Mary Clarke, ha, infatti, dichiarato in una recente intervista a Diana At Sixty: “Non era minimamente interessata ai vestiti. Odiava assolutamente vestirsi”. E in quelle occasioni in cui doveva vestirsi bene rispondeva: “Devo davvero farlo? Non vedo cosa importa cosa indosso, nessuno mi guarderà“. Eppure è la stessa Diana quella che sceglierà un abito per vendicarsi di Carlo (il famoso Revenge dress) o che saprà declinare in 3 modi differenti il famoso Elvis Dress di Catherine Walker. Ma a determinare il suo cambiamento è il Travolta Dress, l’abito nero disegnato da Victor Edelstein e utilizzato per il ballo con John Travolta alla Casa Bianca. Quell’abito, infatti, rappresenta il momento in cui Lady D. dimostra di essere consapevole del suo potenziale. Abbandona la moda ricca di fronzoli degli anni Ottanta per sviluppare uno stile tutto suo, che Eleri Lynn definirà “più elegante e senza tempo”.
Dal divorzio alla morte: la consacrazione di un mito
Il 9 dicembre 1992 il mondo cambia quando il Primo Ministro Major annuncia alla Camera dei Comuni che il principe Carlo e Lady Diana hanno deciso di comune accordo di separarsi. La Casa Reale decide che lei sarebbe diventata comunque regina e che i due coniugi avrebbero semplicemente vissuto vite separate. Il matrimonio è finito e non molto tempo dopo Carlo concede la famosa intervista televisiva in cui confessa la relazione con Camilla Parker-Bowles. Trascorrono anni fatti di dispute, interviste velenose, ma anche pacifica convivenza. Tutto finisce drammaticamente il 31 agosto 1997 quando la Mercedes su cui Lady Diana viaggiava insieme ad Al-Fayed si schianta all’interno di una galleria a Parigi. Dal riconoscimento del cadavere da parte di Carlo al funerale è un susseguirsi di eventi drammatici che investono Londra e la Famiglia Reale. Il 6 settembre i funerali pubblici seguiti da 2 miliardi di persone nel mondo mettono il punto alla storia della principessa ma consacrano l’inizio del mito.
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