Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego hanno conquistato gli ottavi di finale a Wimbledon. Era dal 1955 che non accadeva di avere due italiani nella seconda settimana del torneo più prestigioso sull’erba della stagione. Allora erano Beppe Merlo e il grandissimo Nicola Pietrangeli (due volte vincitore di un altro Slam, il Roland Garros nel 1959 e nel 1960). In precedenza era accaduto nel 1949 con Gianni Cucelli e Rolando Del Bello. Sono diventata quindi venti le presenze di italiani agli ottavi di finale de Championship ottenuta da 14 giocatori. Guardando invece ai numeri dell’era Open (dal 1968) ci sono riusciti solo Panatta (1979), Sanguinetti (1998), Pozzi (2000), Seppi (2013) e ancora Berrettini nell’ultima edizione giocata.
Una bella giornata sia per gli atleti italiani che eguagliano un record troppo antico; sia per i tifosi e gli amanti del tennis che hanno potuto ammirare due partite di notevole qualità. Il tutto soprattutto dopo l’annuncio arrivato nel primo pomeriggio da Jannick Sinner sulla sua partecipazione alle prossime Olimpiadi: “Non è stata una decisione facile da prendere ma ho deciso di non partecipare ai Giochi Olimpici quest’anno. Rappresentare il mio paese è un privilegio ed un onore e spero di poterlo fare per tanti anni. La decisione è stata dettata dal fatto che non ho giocato il mio miglior tennis durante gli ultimi tornei e devo concentrare sulla mia crescita.”.
Gli incontri di Berrettini e Sonego
Sono scesi in campo insieme alle 12; pochi game e poi l’interruzione per pioggia, ma l’andamento è stato pressoché identico sotto le due ore e in tre set. Il numero n.9 del mondo, si è sbarazzato dello sloveno con passaporto inglese Aljaz Bedene con un triplice 6-4 (1h e 40′). Impressionante al servizio il tennista romano con 20 ace: potente, solido e preciso nel suo colpo. Berrettini conferma di essere a suo agio sulla superficie con una striscia di 20 vittorie su 22 partite, come ha testimoniato la vittoria al Queen’s quest’anno. Nel match di oggi 36 vincenti e 23 errori non forzati (+13) e 14 miseri punti lasciati all’avversario in battuta. Al prossimo turno lo attende il bielorusso Ilya Ivashka. Per gli amanti delle statistiche Berrettini è dato come terzo possibile finalista contro Nole Djokovic dopo Medvedev e Federer.
Una manciata di minuti dopo è arrivata anche la vittoria di Sonego sull’australiano Duckforth con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-4. Impressionanti anche i numeri del piemontese n.27 del ranking: conquistati l’85% di punti con la prima palla in campo; 31 vincenti e 22 non forzati (+9). Nel prossimo incontro la montagna da scalare è la cima più alta della Svizzera, Roger Federer. Un solo precedente agli Open di Francia 2019 in tre set il successo del tennista di Basilea.
Federer: una vita sul Centrale di Wimbledon
Arriva dal suo Centrale l’ennesima vittoria di Roger Federer: la 104esima su 117 disputate; con questo sono 69 le partecipazioni agli ottavi di finale in un torneo dello Slam: Re Roger ne ha vinti 20 di Slam, di cui ben 8 Wimbledon; come lui nessun altro atleta maschio e per fare meglio citofonare alla sola Martina Navratilova che ne ha conquistati addirittura 9). Su 18 partecipazioni 17 volte è entrato nella seconda settimana del torneo delle fragole con un bilancio di 12 finali raggiunte.
Oggi ad un mese quasi dai 40 anni, quando i record sono talmente tanti che siamo sicuri non li ricordi neppure lui, sono serviti quattro set per piegare il britannico Cameron Norrie con il 6-4 6-4 5-7 6-4. 2 ore e 35 minuti di partita con lo svizzero quasi ingiocabile nei primi due parziali, poi un passaggio sciagurato sullo 5 a 6 del terzo e invece di salire al tie-break e chiudere il match, ha dovuto incantare per un set ancora.
A fine gara è visibilmente commosso per questo successo nell’intervista di fine gara: “E’ cambiato molto rispetto al primo incontro, anche il mio inglese, tutto sta andando meglio”. E come chiosano gli intervistatori nel salutarlo: “Ladies and Gentlemen, Mr Roger Federer“.