I numeri dell’economia migliorano con le riaperture e lo dimostra il Bollettino delle Entrate emanato come ogni mese dal MEF: nei primi 5 mesi 2021 le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 169.667 milioni di euro, con un incremento di 19.936 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2020 (+13,3%).
Difficili per stessa ammissione del dicastero delle Finanze nella nota diffusa oggi il confronto con i primi 5 mesi del 2020 per la disomogeneità dovuta al lockdown totale avvenuta nel marzo 2020. Altro fattore impattante il provvedimento che dilazionato i versamenti fiscali nell’ultimo trimestre del 2020 che hanno di conseguenza influenzato anche il gettito relativo ai primi cinque mesi dell’anno in corso.
Sempre nel periodo gennaio-maggio le imposte indirette sono salite a 78.895 milioni di euro, in aumento di 13.262 milioni di euro (+20,2%), per effetto prevalentemente del gettito Iva (+10.709 milioni di euro +26,6%), in particolare, dell’Iva sugli scambi interni (+9.583 milioni di euro).
Da non sottovalutare anche componente importazioni con gettito maggiore del 26,0% (+1.126 milioni di euro). Infine le entrate da attività di accertamento e controllo sono scese a 2.952 milioni di euro (-625 milioni di euro, -17,5% sullo stesso periodo del 2020).
Stato delle entrate a maggio 2021
Il mese di maggio 2021 mostra una variazione positiva delle entrate tributarie pari a 9.850 milioni di euro (+37,9%) rispetto al maggio del 2020. La stessa è determinata dall’incremento di gettito delle imposte dirette +27,8% (pari a 3.449 milioni di euro) e delle imposte indirette +47,1% (pari a 6.401 milioni di euro). Positivo il gettito delle imposte il cui andamento non è direttamente legato alla congiuntura economica (+9,2%), quindi fuori dagli effetti negativi delle chiusure totali o parziali imposte per contrastare la pandemia da Covid 19, Il lockdown, le restrizioni parziali, così come alcune abitudini che la cittadinanza naturalmente continua a conservare, nonostante la progressiva libertà acquisita, hanno delle conseguenze dirette sui consumi in prima battuta, e, di conseguenza sulle entrate statali che i consumi generano.