Addio Richard Donner, regista de “I Goonies” e “Superman”: aveva 91 anni
Famoso sia sul grande che sul piccolo schermo, aveva diretto anche alcuni episodi di "Ai confini della realtà"
Richard Donner si è spento all’età di 91 anni. Noto per aver firmato la regia di cult intramontabili quali I Goonies, Superman con Christopher Reeve e Ladyhawke, è scomparso nella giornata di ieri 5 luglio. A darne l’annuncio è stata la moglie Lauren Schuler Donner.
Richard Donner è scomparso a 91 anni: tra gli autori più celebri degli anni Ottanta
Chiunque abbia vissuto la propria adolescenza negli anni Ottanta non può fare a meno di ricordare I Goonies. Un gruppo di adolescenti scapestrati, alla ricerca di un misterioso tesoro seguiti da una banda di pericolosi criminali: gli ingredienti per un cult intramontabile, che a distanza di 36 anni mantiene immutato il suo fascino. Per non parlare della struggente storia tra Isabeau d’Anjou (Michelle Pfeiffer) ed Etienne Navarre (Rutger Hauer), “sempre insieme, eternamente divisi” nel favolistico Ladyhawke. Nel 1978 – qualche anno prima – è stata invece la volta della consacrazione definitiva, grazie a Superman, interpretato da Marlon Brando, Gene Hackman e Cristopher Reeve. Tutte le pellicole finora citate hanno un unico, grande, fattore in comune: Richard Donner.
Nato il 24 aprile 1930, ha esordito in prima battuta come attore. All’età di 30 anni, si approccia al mondo della regia, occupandosi inizialmente di spot pubblicitari. Debutta sul grande schermo, dietro la macchina da presa, con Il leggendario X-15 (1961). Il film, realizzato con un budget ristretto, non riscontra tuttavia grande successo, motivo per il quale Richard Donner decide di provare con la televisione. Dirige, infatti, alcuni episodi delle celebri serie cult Ai confini della realtà, Il fuggitivo, Kojak e Cannon. Nonostante l’inizio non propriamente dei migliori, alcuni anni dopo riprova con il grande schermo. Ma i tempi sono cambiati e Donner ha acquisito una nuova maturità. L’esperienza televisiva, difatti, sembra aver giovato alle sue qualità, infondendo nuova linfa creativa.
Tra le voci più autorevoli del secolo scorso nella settima arte, dotato di una versatilità che lo ha portato a sperimentare tra generi diversi, il regista statunitense mostra una certa inventiva. Grazie a questa caratteristica, amplia il suo raggio d’azione. Dall’horror con il cult Il presagio (The Omen, 1976), alla fantascienza grazie al suo Uomo d’acciaio, firmando la regia dei quattro capitoli di Arma letale con Mel Gibson (distribuiti tra il 1987 e il 1998), Richard Donner ha lasciato un’impronta indelebile. Se attraverso le avventure degli scapestrati Goonies ci ha insegnato a superare le nostre paure, con Ladyhawke, invece, ci ricorda che l’amore vero può andare incontro ad ogni ostacolo. Sul finire degli anni Novanta, tuttavia, decide di distaccarsi sempre più dalla regia, puntando sulla produzione. Grazie al suo contributo, infatti, esce al cinema il primo capitolo della saga X-Men (2000). Ritorna, tuttavia, dietro la macchina da presa Timeline – Ai confini del tempo nel 2003 e Solo 2 ore nel 2006.
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