I Giochi olimpici di Tokyo 2020, che avrebbero dovuto tenersi lo scorso anno, esattamente come gli Europei di calcio, saranno a porte chiuse. I contagi da Covid sono in aumento, in tutto il mondo; questo il motivo per cui i Giochi, che prenderanno il via il prossimo 23 luglio, si svolgeranno senza pubblico. L’annuncio ufficiale è arrivato dal ministro per le Olimpiadi, Tamayo Marukawa. A seguito di un lungo dibattito con gli organizzatori dell’evento sportivo, si è giunti alla conclusione che sia meglio evitare assembramenti e situazioni che potrebbero dare origini a focolai difficilmente gestibili, anche in termini di tracciabilità. Già alcune settimane fa, gli esperti sanitari consigliavano di vietare la presenza degli spettatori sugli spalti; in quella circostanza, però, si era deciso di limitare la partecipazione a 10mila spettatori, tutti residenti a Tokyo.

Tokyo 2020 senza pubblico: le mascherine e le norme anti Covid non bastano

In occasione della riunione dello scorso 21 giugno tra il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach – arrivato a Tokyo alcune ore fa e attualmente in quarantena per rispettare la normativa anti Covid vigente nel paese nipponico – la governatrice, Yuriko Koike, e la ministra per lo Sport, Tamayo Marukawa si era deliberato che fosse possibile avere la presenza del pubblico, adottando norme anti contagio efficaci. Era stato stabilito, infatti, che fosse necessario l’utilizzo costante delle mascherine e che non fossero permessi festeggiamenti in nessuna circostanza; né all’interno delle strutture ospitanti i Giochi, né all’esterno, in strada. Oggi, però, un totale cambio di rotta. A causa dei contagi in aumento e alla pericolosità della variante Delta è arrivata la decisione, sofferta, di evitare la presenza del pubblico sugli spalti. In Giappone solo ieri sono stati rilevati 920 nuovi casi, a fronte dei 700 – costanti – della scorsa settimana. Sono numeri non ancora esponenziali, ma che non fanno ben sperare soprattutto di fronte all’arrivo delle numerose delegazioni dei paesi partecipanti.