Riforme: sì il voto dei 18enni per eleggere al Senato
Il provvedimento è passato con 178 sì, 15 no e 30 astenuti
È arrivato nelle ultime ore il via libera al Ddl che va a portare la soglia per il voto al Senato a 18 anni. Il provvedimento stato approvato in via definitiva con 178 voti a favore, 15 no e 30 astenuti. Entrerà in vigore però solo tra tre mesi, in attesa di un eventuale referendum di conferma.
Senato: il voto si estende ai 18enni, viene meno il vincolo fissato dall’articolo 58 della Costituzione
Il provvedimento prevede dunque che a votare per eleggere il Senato siano tutti gli elettori aventi almeno 18 anni. Viene dunque meno il vincolo fissato dall’articolo 58 della Costituzione, che disponeva che per eleggere i membri della prima camera del Parlamento bisognava aver compiuto i 25 anni di età. Dalle prossime elezioni quindi potranno votare anche per eleggere i senatori oltre 4 milioni in più di italiani tra tra i 18 e i 24 anni.
Con questo voto il Parlamento ha dunque approvato in via definitiva la riforma che potrà essere promulgata tra tre mesi, questo perché si consenta di chiedere un referendum confermativo, in quanto alla Camera sono venuti a mancare i due terzi. Federico D’Incà, il ministro del Movimento 5 stelle per i Rapporti con il Parlamento, ha così commentato l’approvazione del provvedimento: “Si favorisce così la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica, obiettivo che da sempre il M5s persegue, e ci si allinea agli altri Paesi europei. Il voto di oggi testimonia anche che il metodo delle riforme puntuali, che ha già portato alla riduzione del numero dei parlamentari lo scorso settembre, non solo è efficace ma è anche utile ad approvare le riforme necessarie con larga maggioranza, come testimonia il voto di oggi del Senato”.
Simona Malpezzi, capogruppo del PD, in merito ha dichiarato: “Oggi si chiude un percorso, nato nelle aule parlamentari. Diciamo ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni che la politica ha bisogno di loro e della loro capacità di scegliere. Questo è un nuovo strumento per fare in modo che la loro partecipazione trovi uno sbocco. Una partecipazione che tra i più giovani esiste ed è forte: prima del Covid le piazze erano piene di giovani che manifestavano sui temi che stanno loro a cuore, dall’ambiente ai diritti. Finalmente, queste istanze potranno essere rappresentate anche al Senato. Ma c’è anche un altro elemento importante: questa riforma darà maggiore stabilità e consentirà un funzionamento migliore delle nostre istituzioni“.
Forza Italia: “astenuti perché chiediamo serietà“
Lucio Malan invece ha spiegato così l’astensione di Forza Italia: “Non ci assoceremo al coro pressoché unanime in favore di questa riforma. Noi abbiamo grande rispetto per i giovani, ma anche per la serietà e i giovani non ci chiedono di votare per il Senato, chiedono invece serietà, più opportunità e meglio di altri respingono la politica dei like, di cui questa riforma è chiara espressione”.