“Ho firmato il decreto che finanzia con 20 milioni di euro i test genomici gratuiti per le donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale. Sono test molto importanti che aiutano a definire i trattamenti più appropriati per ogni paziente“. Si affida a questo messaggio sul suo profilo Twitter il Ministro della Salute Roberto Speranza per annunciare l’importante finanziamento per favorire le attività di prevenzione in quello che uno delle malattie più pericolose e invasive per le donne.
In Italia il carcinoma della mammella rappresenta il tumore più frequentemente diagnosticato: nel 2020 secondo il Rapporto Aiom-Airtum “I numeri del cancro 2020” sono stati stimati 54.976 casi nella popolazione femminile, il 30,3% di tutte le forme tumorali.
L’utilizzo di questi test potrebbe comportare una riduzione dal 50 al 75% della chemioterapia adiuvante, consentendo la scelta dell’opzione terapeutica migliore, che tenga conto comunque delle preferenze della paziente, opportunamente informata.
Ho firmato il decreto che finanzia con 20 milioni di euro i test genomici gratuiti per le donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale. Sono test molto importanti che aiutano a definire i trattamenti più appropriati per ogni paziente.
— Roberto Speranza (@robersperanza) July 10, 2021
Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 luglio (Decreto del ministro della Salute del 18 maggio 2021) e stabilisce le modalità di accesso e i requisiti per l’erogazione del citato finanziamento da 20 milioni di euro annui che come si legge nella comunicazione ufficiale del Ministero sono “stanziati in un Fondo specifico dalla legge di Bilancio (legge 178/2020). Le risorse del Fondo sono destinate al rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce”.
Cosa sono i test genomici
“I test genomici sono uno strumento decisionale in più, che in aggiunta ai parametri clinici, istopatologici e strumentali, supporta i clinici nella scelta dei percorsi terapeutici più adatti per le pazienti con carcinoma della mammella in fase iniziale per le quali è incerta l’utilità di una chemioterapia in aggiunta alla endocrinoterapia dopo l’intervento chirurgico, consentendo di definire un piano di trattamento personalizzato e appropriato” – spiegano dal Ministero.
L’obiettivo è identificare le pazienti che non traggono significativi benefici dalla chemioterapia, potendo così evitare gli effetti tossici oltreché psicologici. La prescrizione dei test genomici sarà effettuata da equipe multidisciplinari dei Centri di Senologia, individuati dalle Regioni e dalle Province Autonome, che hanno in carico le pazienti.